La Country Blues Band in concerto in ricordo di Woody Guthrie

La Libera Università Igino Giordani promuove con la Country Blues Band (che da anni suona e studa la musica country e il folk americano), in ricordo

Woody Guthrie
country_blues_band

 

 

 

 

 

 

 

a cinquant’anni dalla scomparsa, un concerto multimediale presso il Teatrino Comunale di via del Collegio a Tivoli sabato 10 febbraio alle ore 18,30.

COUNTRY BLUES BAND

Costituitasi verso la metà dei Settanta, la Country Blues Band ha iniziato in trio: voci, armonica e strumenti a corda. Poi, si è assestata a quintetto, più ospiti.

Sapendo che gran parte delle musiche emerse nel secolo scorso (dal blues al jazz, dal soul al rock, dal funk all’hip hop) sono di provenienza statunitense, il gruppo si è indirizzato ad aggiornare e a divulgare quel seminale patrimonio culturale. La condivisione di tale scelta ha contribuito a far lievitare l’empatia, l’interplay della Country Blues Band, sempre più decisa ad attualizzare blues pionieristico, country, ballate, canti di protesta della Grande Depressione (dal 1929 a tutto il decennio seguente). Non è un’operazione calligrafica, la band rielabora, spesso radicalmente, il prezioso background della tradizione popolare. I pezzi prescelti – in origine, solitamente per voce e chitarra – sono “rivisti e corretti” sia nelle armonie del canto (utilizzano da tre a cinque voci), sia nelle parti strumentali, approdando in spiagge idiomatiche che, oltre al country e al blues, contemplano altre influenze: psichedelia, jazz, folk inglese, umori orientali, sghembe opzioni ritmiche.

Con l’attuale progetto, finalizzato a ricordare Woody Guthrie a mezzo secolo dalla scomparsa, la Country Blues Band celebra le composizioni e la vicenda politico-sociale di colui che è unanimemente considerato il padre indiscusso dei cantautori moderni: innanzitutto, Dylan e i sodali frequentatori, all’inizio dei Sessanta, degli agitati locali del Greenwich Village, prolifici laboratori di poesia, impegno civile e ballate immortali.

Formazione

SANDRO VENTURA     chitarre, basso, voce

CARLO CALDIRONI     chitarre, dobro, basso, voce

GIANPAOLO PAVONI     chitarre, mandolino, kazoo, voce

ALFREDO SCARANTE     chitarre, banjo, voce

ENZO PAVONI     armoniche, voce

VALDO CASALI     percussioni

ERIC CALDIRONI     tecnico del suono, harmonium

Woody Guthrie: un ribelle con la chitarra

 

Il 3 ottobre 1967 moriva Woody Guthrie, padre del folk americano e ispiratore di numerosi musicisti e cantautori di talento quali Bob Dylan, Phil Ochs, Bruce Springsteen, Ry Cooder, Joan Baez, Judy Collins e molti altri ancora.

Dopo una serie di disgrazie che hanno segnato la sua infanzia (una sorella morta per lo scoppio di una stufa, la madre ricoverata in un ospedale psichiatrico, il padre morto a causa di un incendio…) Woody, ancora molto giovane, va via di casa e comincia a viaggiare con un sacco in spalla e una chitarra in mano.

Sono gli anni della grande depressione e lui si muove saltando da un treno all’altro come molti altri “hobos”, diventando un vero folk-singer in grado di scrivere e cantare testi ispirati dalle storie, dalle ingiustizie, dalle miserie che incontra nel suo vagabondare. Le sue sono per lo più canzoni di protesta basate su esperienze vissute.

Quando verso la fine degli anni Trenta approda a New York, entra in contatto con l’ambiente del Greenwich Village e conosce molti musicisti politicamente impegnati, come ad esempio Pete Seeger, con i quali entra subito in sintonia.

La sua collaborazione con il bluesman Leadbelly farà molto discutere i razzisti benpensanti dell’epoca: un bianco che suona canzoni di protesta insieme a un nero, da molti viene percepito come un oltraggio alla democrazia…

Sono gli anni bui in cui le idee di Woody Guthrie (come di molti altri cantanti, poeti, attori, giornalisti) a favore della sinistra e del sindacato lo porteranno a essere inserito nella lista nera della “caccia alle streghe” del Maccartismo.

Woody Guthrie ha scritto migliaia di canzoni, spesso riscoprendo brani della tradizione folk ai quali adattava testi da lui scritti oppure riprendendo canzoni popolari del passato. Tra i molti brani scritti va ricordato “This land is your land”, divenuto una specie di canto patriottico, quasi un secondo inno nazionale.

Colpito dalla stessa malattia che aveva ucciso sua madre, il morbo di Huntington, Woody Guthrie muore al Creedmore State Hospital di New York, all’età di 55 anni.

La LUIG intende ricordare il grande cantautore americano, a 50 anni dalla morte, organizzando due concerti con la Country Blues Band, un gruppo che da oltre quarant’anni propone brani della tradizione blues, folk e country, riadattati in chiave acustica.

 

Il primo concerto si terrà il giorno 10 febbraio presso il Teatrino Comunale di Tivoli, in via del Collegio alle 18:30 (Ingresso Libero ) e il secondo per le Pomeridiane alla Luig, l’18 marzo presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Pacifici, in Villa Adriana, con inizio alle ore 17:30.

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