Tivoli – Curare il territorio degli orti storici nella città di Tivoli significa da una parte difendere un fragile paesaggio agrario di incantevole bellezza ma soggetto a pesanti speculazioni e dall’altra salvare dall’estinzione la coltivazione locale di una varietà coltivata sin dall’antichità solamente a Tivoli e a Pompei, come scrive Plinio il Vecchio nel “Naturalis Historia” e adesso inclusa nel registro regionale delle varietà autoctone ‘a rischio di erosione’.
Contadini più giovani si affiancano ai decani, che conservano la memoria storica dei metodi di coltivazione tradizionale, per restaurare le pergole di Pizzutello a partire dalle poche viti rimaste negli orti storici di Strada degli Orti, Strada del Tartaro, Strada di Vesta, Strada della Montanara. Quest’anno in marzo è cominciata la messa a dimora di nuovi porta-innesti, seguiranno nei prossimi mesi la messa in opera delle pergole, e la legatura e la potatura, gli innesti, la scacchiatura o potatura verde in vista delle prime raccolte tra qualche anno.
Momento felice poiché una piccola pergola di porta-innesti per il Pizzutello è stata allestita anche nella parte del Parco Rosmini custodita dall’istituto professionale Tivoli Forma. L’associazione ha trovato il sostegno delle istituzioni comunali per restaurare l’antico Canale degli Ortolani ed i canali irrigui che sono parte del complesso sistema, a caduta, che dal fiume Aniene alimenta Villa d’Este, le industrie ormai abbandonate, le centrali idroelettriche e infine gli orti storici. Un delicato paesaggio di acqua, monumenti, agricoltura e industria che si apre ai visitatori delle campagne che si ammirano dal balcone di Villa d’Este, dal Santuario d’Ercole e dalla Villa Gregoriana.
Il Canale degli Ortolani che corre lungo le Strade degli Orti e del Tartaro ha sofferto più degli altri il passare del tempo tanto che, da qualche anno, funziona a capacità ridotta mettendo a rischio le coltivazioni agricole. Il traffico spericolato ha distrutto in più punti il muro di protezione del canale ed è in pericolo il passaggio degli ortolani e dei visitatori che si avventurano tra gli orti scendendo a piedi da Villa d’Este a Villa Adriana. Un progetto semplice, potrebbe sembrare inutile occuparsi dei canali d’acqua e di una antica varietà di uva, ma gli ortolani, anziani e giovani, sono tra quelli che continuano a credere che di questi tempi la protezione delle acque, il restauro del paesaggio, la piccola agricoltura, restano argomenti urgenti e necessari: occorre salvare la memoria di vecchi saperi agricoli, conservare la biodiversità locale, riscoprire la bellezza e custodire un paesaggio fragile così ricco di storia agricola e di spettacolosi monumenti.“Non abbiamo qualcosa di fashion, di green o di food da raccontarvi, solo orti e frutta da offrire”. L’associazione Orti Irrigui in Tivoli è aperta a tutti i cittadini interessati a sostenere e contribuire alla protezione dei canali, degli orti e del pizzutello.
Con “Orti Aperti”, per la festa di San Giovanni il prossimo 22 e 23 Giugno, gli ortolani dell’associazione inviteranno i cittadini a visitare i canali, le coltivazioni negli orti terrazzati ed il paesaggio agricolo tra le cascate, la Villa d’Este, il Santuario di Ercole vincitore ed il Tempio della Tosse.
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