Due realtà, due eccellenze, incastonate nei gioielli di Tivoli, Villa Adriana e Villa d’Este. Il Museo Didattico del Libro Antico, nella dimora del cardinale Ippolito d’Este, ed il Laboratorio di Archeologia Libraria e Bibliotecaria, nella residenza dell’imperatore romano, ogni anno ospitano migliaia di studenti e di visitatori. Giunti ormai al 35° anno di attività, il museo ed il laboratorio sono stati insigniti dal riconoscimento di eccellenza tra le offerte culturali del Lazio da parte della Regione. A descrivere le due strutture il Direttore delle attività, Antonio Basile.
Quanti ragazzi, e di quali scuole, hanno effettuato i laboratori?
Da gennaio a giugno sono stati circa 4500 gli studenti, provenienti sia da scuole italiane che estere. Hanno frequentato i laboratori bambini dai 9 anni fino ai ragazzi dell’università. A loro si aggiungono i gruppi di visitatori, famiglie o comitive.
Da quando siete attivi in tutto quanti ragazzi hanno usufruito delle vostre attività?
Dal 1980, anno di istituzione del Museo del Libro Antico di Villa d’Este, possiamo stimare in circa 2.500.000 alunni che hanno partecipato ai laboratori ed almeno 5.000.000 di visitatori di ogni età e nazionalità.
Oltre ai ragazzi dei laboratori ed ai visitatori, quest’anno avete raggiunto qualche altro obiettivo?
Abbiamo anche ultimato l’iter amministrativo del laboratorio di Archeologia libraria e bibliotecariadi Villa Adriana, realizzato in collaborazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio, della Regione Lazio e del Comune di Tivoli che ora è pienamente attivo ed attrezzato con tutti gli strumenti scientifici innovativi per la didattica e la ricerca sui beni culturali. Archeo, la famosa rivista di cultura e storia, ci ha dedicato un articolo di 4 pagine riconoscendoci tra le eccellenze italiane. Poi abbiamo attività di ricerca e ricostruzione tecnico-scientifica dei papiri delle chiese di Tivoli. Come ogni anno, inoltre, sono state siglate collaborazioni con università e enti di ricerca sia italiani come la Sovrintendenza Archivistica del Lazio, la Direzione della biblioteca dell’Archivio di Stato di Roma e il CNR oltre che organizzazioni estere. Siamo stati chiamati per svolgere anche attività di formazione presso l’università La Sapienza di Roma rivolte agli specializzandi del corso di alta formazione in restauro della facoltà di Architettura sul tema della gestione e fruizione del museo del libro antico di villa d’Este.
E nel futuro?
Lavoriamo ad importanti novità didattiche per il prossimo anno che vogliamo presentare ad ottobre, alla presenza di autorità del mondo della cultura e dei beni culturali.
Qual è l’importanza di queste attività con le scuole?
Molti studenti che hanno partecipato alle attività formative nei nostri laboratori hanno poi scelto di intraprendere percorsi di studio sui beni culturali. Alcuni di loro hanno avuto accesso a scuole rinomate in tutto il mondo, come l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’ICR o il CNR.
Altri sono diventati guide turistiche, architetti, archeologi, storici dell’arte. Forse questo è il risultato più importante e soddisfacente vista la nostra mission istituzionale.
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