Prima Londra, poi Venezia ed ora Paestum, il “modello” Tivoli protagonista di tre convegni internazionali.
Il prossimo fine settimana, dal 15 al 18 novembre, l’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae parterciperà alla XXI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum. Il salone espositivo del patrimonio archeologico e di ArcheoVirtual, innovativa mostra internazionale di tecnologie multimediali, interattive e virtuali.
“Le tendenze mondiali vedono il nostro Paese tra i luoghi più desiderati al mondo, pertanto è inderogabile – sottolinea il Direttore delle Villae, Andrea Bruciati – trovare sinergie con il territorio, per un prodotto turistico che punti a garantire un altissimo livello di fruizione del patrimonio archeologico, naturalistico, architettonico ed enogastronomico. L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este si pone in prima linea con queste nuove tendenze di turismo esperienziale, con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il patrimonio storico-culturale di Tivoli ad un pubblico internazionale”.
Lo scorso 6 novembre le Villae hanno partecipato ai Meetings on Architecture in un incontro sul ruolo che riveste il patrimonio culturale all’interno del tessuto della città contemporanea, focalizzando l’attenzione sulle potenzialità insite nei parchi archeologici, quali “luoghi” disponibili e aperti (FREESPACE) a mutevoli interpretazioni dell’abitare.
“Il tema della Biennale di quest’anno – ha spiuegato Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto – stimola la riflessione sulle relazioni tra l’architettura e la comunità urbana, al fine di trovare nuove modalità di condivisione degli spazi aperti, anche storici, e di promuovere, attraverso nuovi progetti, un uso contemporaneo dei parchi archeologici. Creatività, sostenibilità, rigenerazione saranno i cardini di una rilettura del paesaggio di Villa Adriana.”
Il giorno prima, il 5 novembre, il direttore Bruciati era a Londra per la Fiera World Travel Market.
“Far conoscere il patrimonio storico-culturale ed artistico di Tivoli – ha commentato Andrea Bruciati – è un obiettivo di fondamentale importanza, soprattutto con riguardo ai mercati turistici stranieri, molto attenti al nostro territorio e alle sue peculiarità. L’Istituto è un organismo anfibio e le Villae sono estroverse sul territorio e il paesaggio. Per quanto ci compete l’investimento che stiamo sviluppando sulle attività agricole, dall’uliveto di Villa Adriana al vigneto di pizzutello di Villa d’Este all’apicultura del Santuario, ci pongono in una posizione potenzialmente pionieristica. Mi piacerebbe che la mia idea di sviluppo sostenibile e attento alle problematiche ambientali, dove il reintegro dell’agro romano antico si unisce ad una fruizione ‘lenta’ del paesaggio, fosse condivisa da più soggetti possibili. Vorrei che fossimo concepiti come una sorta di laboratorio idroponico di idee, da stimolo per l’intera comunità anche per riscoprire nuove professionalità per un più facile accesso al mondo del lavoro. Rappresentiamo infatti una entità nuova, inedita, composita, territoriale, ma con una vocazione internazionale, avendo ben due siti UNESCO nel patrimonio.”
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