Sembra una telenovela ma non lo è la vicenda che si trascina da oltre un anno intorno ad autostrada dei Parchi. Prima gli aumenti insopportabili paventati, poi le preoccupazioni per la sicurezza di alcuni viadotti.
Un rincorrersi di comunicati, annunci e silenzi tra le due parti che sembrano sfidarsi ma in realtà dialogano e si strizzano l’occhio.
Tra i due, Toto gestore dell’autostrada e Toninelli ministro delle infrastrutture e dei trasporti, stanno gli utenti, in particolare i pendolari ed i Sindaci che dei loro cittadini si sono fatti carico.
Il blocco degli aumenti, dovrebbe scadere il 30 Giugno prossimo, un’ulteriore proroga non è scontata dopo la sceneggiata del decreto ministeriale datato 31 Dicembre 2018. Nel decreto era già deciso lo slittamento al 30 Giugno degli aumenti mentre nelle comunicazioni prima Strada dei Parchi se ne era attribuito il merito fino al 28 Febbraio poi il Ministro per i successivi quattro mesi.
Per questo i Sindaci sono nuovamente sul piede di guerra e stanno avviando il percorso che porterà ad una nuova manifestazione davanti a Montecitorio. A precederla saranno una nuova serie di lettere indirizzate a Toninelli ed ai presidenti delle regioni Lazio ed Abruzzo.
Ma non solo i pedaggi preoccupano i Sindaci ed i pendolari, è acclarato ormai che i viadotti più arditi delle autostrade A24 ed A25 non rispettano l’attuale normativa antisismica ed in caso di forti scosse la stabilità potrebbe esserne pregiudicata.
Da questo è derivato il piano finanziario che prevedeva, da parte del Governo, un finanziamento, concordato con il gestore di 192 milioni di euro. Avviati alcuni lavori con fondi della Toto Holding, il Ministro ha pensato bene di dirottarne 80 sulla demolizione del Ponte Morandi a Genova.
Testimonianza diretta se ne è avuto da una lettera del Ministero delle finanze che dice “non è possibile dar corso all’impegno di spesa poiché il capitolo specifico contiene un importo di 112 milioni di euro e quindi è possibile un pari importo di spesa a fronte di un impegno derivante dal protocollo di intesa di 192 milioni di euro che risulterebbe pertanto privo di copertura”.
Disponibilità molto ridotta quindi, anche se i primi trenta milioni da destinare ai lavori di consolidamento e adeguamento sarebbero in arrivo dopo l’assenso della Corte dei Conti.
Per questi motivi, che uniscono le preoccupazioni per l’imminenza della scadenza del 30 Giugno a quelle della sicurezza dei viadotti, i Sindaci hanno indetto una nuova riunione generale dalla quale usciranno con nuove comunicazioni ed iniziative.
D’altronde l’assenza di garanzie, il rifiuto da parte del Ministro Toninelli di incontrare una delegazione di Sindaci, la mancanza di iniziative delle Regioni Lazio ed Abruzzo nei confronti del Ministro, non possono che chiamare ad una nuova mobilitazione. Sicurezza ed un aumento del venti per cento delle tariffe preoccupano tutti gli utenti.
Il 15 maggio i sindaci protesteranno, ancora una volta, sotto Montecotorio per far sentire la propria protesta in difesa dei diritti dei cittadini
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