E’ stato siglato nei giorni scorsi dal Ministro per i Beni e le Attivita’ culturali Alberto Bonisoli il primo decreto ministeriale di attuazione della riorganizzazione interna del Mibac, decisa con un decreto approvato lo scorso 19 giugno dal Consiglio dei Ministri e passata al vaglio della Corte dei Conti. Il provvedimento, che contiene disposizioni sull’organizzazione e funzionamento dei Musei statali ed entrera’ in vigore il prossimo 22 agosto, introduce le Direzioni territoriali delle reti museali al posto dei Poli museali regionali.
Sono 10 e cosi’ ripartite: Direzione territoriale delle reti museali del Piemonte e della Liguria, di Lombardia e Veneto, dell’Emilia Romagna, della Toscana, del Lazio, di Abruzzo e Molise, della Campania, della Puglia e Basilicata, della Calabria e della Sardegna. Istituisce due Musei Nazionali, quello dell’Umbria e quello delle Marche, al posto della Galleria Nazionale dell’Umbria e dell’omologo sito delle Marche, all’interno dei quali transitano i musei non autonomi afferenti agli ex Poli museali di Umbria e Marche.
E ancora, nascono i Musei Nazionali Etruschi con sede a Villa Giulia, che ricomprendono i musei etruschi e archeologici nazionali di Chiusi, Rocca Albornoz, Tarquinia, Tuscania, Cerite – Cerveteri, e le necropoli etrusche site nel Lazio (Banditaccia – Cerveteri e Monterozzi-Tarquinia) e in Toscana (Poggio Renzo – Chiusi, Tomba della scimmia – Chiusi).
Il decreto, nel definire l’istituto di rilevante interesse nazionale, eleva i Musei Nazionali Etruschi a museo di seconda fascia, dotandolo, dunque, di autonomia speciale (non solo scientifica ma anche gestionale). E ancora. Il provvedimento firmato da Bonisoli istituisce il parco del Castello di Miramare a Trieste – di cui fanno parte i musei inseriti nel polo museale del Friuli Venezia Giulia, stabilisce il passaggio della Galleria “Giorgio Franchetti” alla Ca’d’oro di Venezia alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, cosi’ come quello della Galleria dell’Accademia di Firenze e del Museo San Marco di Firenze agli Uffizi. A Milano, infine, il Cenacolo Vinciano passa alla Pinacoteca di Brer
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