Riserva Monte Catillo: non è la processionaria
Dalla direzione delle Aree protette della Città metropolitana di Roma giunge una rassicurazione relativa ai lepidotteri che quest’anno hanno fatto sorgere qualche preoccupazione ai frequentatori della Riserva di Monte Catillo, nuovamente accessibile agli escursionisti, mantenendo le norme di sicurezza previste per il Conad 19. Come già avvenuto lo scorso anno, in queste settimane si assiste […]
Dalla direzione delle Aree protette della Città metropolitana di Roma giunge una rassicurazione relativa ai lepidotteri che quest’anno hanno fatto sorgere qualche preoccupazione ai frequentatori della Riserva di Monte Catillo, nuovamente accessibile agli escursionisti, mantenendo le norme di sicurezza previste per il Conad 19.
Come già avvenuto lo scorso anno, in queste settimane si assiste nella zona circostante Fonte Bologna nella Riserva di Monte Catillo, ma anche in molte altre zone boscate della regione, alla schiusa delle uova deposte la scorsa estate dagli individui adulti del lepidottero Lymantria dispar e che comportano la presenza attuale di numerose larve.
In modo caratteristico per questa specie, in questo stadio di sviluppo, le larve si lasciano scendere dalla chioma degli alberi attraverso fili sericei al fine di essere trasportati dal vento.
Le setole di queste larve sono leggermente urticanti e possono provocare un’irritazione cutanea, ma non sono assolutamente pericolose come le processionarie. Possono provocare disturbi solo ai soggetti più sensibili.
La popolazione di questo lepidottero subisce ciclicamente incrementi che si alternano a drastici decrementi determinati dal controllo operato dalle specie predatrici o parassitoidi di questo stesso lepidottero e che fungono da regolatori naturali. I cicli durano generalmente circa 5 anni o più.
L’azione defoliante dello stato larvale è ben conosciuta e documentata, ma risulta dannosa solo per specie coltivate o per gli individui più deboli, sui quali pertanto viene esercitata una selezione naturale che contribuisce all’equilibrio del bosco. Dopo l’azione defoliante, in genere durante l’estate dello stesso anno, gli alberi recuperano le loro chiome, anche se in forma ridotta.
La foto è del 12 maggio nella zona di Fonte Bologna.
