Dalla ristorazione allo sport , dalla scuola alla movida, il nuovo provvedimento presentato da Conte dà ampio margine di azione ai sindaci, ma anche indicazioni ai singoli cittadini.
A proposito di sindaci così
Si prevede che i sindaci dispongano dopo le 21 la chiusura di vie e piazze dove si possono creare assembramenti, fatta salva la possibilità di deflusso e di accesso per chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private.
“Fino alla mezzanotte consumo consentito ai tavoli, senza tavoli alle 18. Asporto consentito fino alla mezzanotte. Al massimo sei persone al tavolo e un cartello fuori dai locali dirà quante persone possono entrare. Sale gioco, scommesse e sale bingo fino alle 21”, aggiunge.
“Le attività scolastiche proseguono in presenza, è un asset fondamentale. Per le superiori verranno favorite modalità flessibili con ingresso degli alunni dalle 9 se possibile turni pomeridiani”.
“Daremo una settimana alle palestre e alle piscine per adeguare i protocolli di sicurezza e verificarne il rispetto. Se questo avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre, altrimenti la settimana prossima saremo costretti a chiudere attività sportiva che si svolge in palestre e piscine”.
“La strategia attuale non può essere la stessa attuata in primavare. All’inzio della pandemia ci siamo scoperti privi di attrezzature per la terapia intensaiva e subintensiva, privi di mascherine, non eravamo in grado di fare test. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente”, dice il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa.
“Siamo già pronti a distribuire alle regioni 1600 attrezzature per le terapie intensive e subintensive, siamo partiti da zero per le mascherine ma adesso ogni giorno ne produciamo 20 milioni e siamo tra i pochi paesi a distribuire ogni giorno gratuitamente a ogni studente una mascherina”.
Il presidente del consiglio si dice “consapevole che ci sono ancora diverse criticita’” e cita ad esempio che se ora si fanno “fino a 160mila tamponi al giorno, certo dobbiamo evitare che si facciano file di ore”.
Ma il governo non ha “mai abbassato la guardia” e la “strategia che stiamo attuando adesso muove da un’analisi dettagliata della situazione epidemiologica in relazione al piano del Cts che ci guida. Dobbiamo impegnarci per tutelare la salute ma anche l’economia, agendo nel segno della adeguatezza e della proporzionalita’”.
Conte ricorda poi che “le misure piu’ efficaci rimangono sempre le precauzioni di base. Facciamo soprattutto attenzione alle situazioni in cui di solito abbassiamo la guardia. Siamo piu’ vulnerabili quando incontriamo parenti e amici. Li’ occorre massima precauzione. Dovremo impegnarci e fare sacrifici e ci vorranno giorni prima di vedere i risultati”.
“I soldi del Mes sono dei prestiti e non possono finanziare spese aggiuntive. Se prendiamo i soldi del Mes dovrò intervenire con nuove tasse e tagli di spese. Per la sanità abbiamo stanziato 4 miliardi nella legge di bilancio e poi ci sono i soldi del Recovery Fund, ci saranno altri 9-10 miliardi. Il Mes non è quella panacea che viene rappresentata e visto che la nostra situazione ha dei segnali economici è molto positiva il vantaggio in termini di interessi diventa adesso molto contenuto”. Lo dice Giuseppe Conte, in conferenza stampa a palazzo Chigi. “C’è un rischio, lo ‘stigma’, non quantificabile: Sure l’hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno. Se avremo fabbisogno di cassa considereremo il Mes, ma se non accade prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”, aggiuge.
“In questo momento non faccio previsioni sulle ferie natalizie, rispettiamo le regole e impegniamoci con senso di responsabilità, affrontiamo questo momento difficile con fiducia e auguriamoci di riprendere quanto prima le attività di svago”.
“In ordine alle attività professionali” il dpcm raccomanda che “esse siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”.
Devono essere “incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva” ed “assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale”.
Il dpcm prevede che “siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali”.
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