Si continua a parlare dell’Aniene, tanto a monte quanto a valle di Tivoli la situazione del fiume continua a preoccupare le associazioni. Prima Ambiente Trasparente Onlus è tornato alla “carica” con le amministrazioni comunali guidoniana e tiburtina per la situazione di Ponte Lucano, poi il Comitato per l’Aniene ha denunciato – nuovamente la situazione del corso d’acqua all’altezza di Subiaco
La onlus che da anni combatte per l’inquinamento ed il degrado del fiume ha scritto, nelle scorse settimane, per chiedere una riunione congiunta con i Comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio. “Chiediamo un incontro urgente che possa evidenziare e rimuovere il gravissimo danno ambientale che il comune di Tivoli subisce a causa delle acque inquinate che il Canale Pastena, situato nel comune di Guidonia Montecelio, sversa nel Fosso della Prata, e di conseguenza nel fiume Aniene, in località Favale”.
Da Tivoli una risposta è arrivata con una e-mail, a firma dell’Assessora all’Ambiente Eleonora Cordoni. A darne notizia è stata la stessa onlus Ambiente Trasparente: “Accolgo con favore il Vostro interesse relativo – scrive Cordoni – allo stato di salute delle acque del Nostro Fiume. Una risorsa inestimabile troppo spesso dimenticata. In considerazione delle competenze ricadenti su: Comune di Guidonia, Citta Metropolitana di Roma Capitale, Regione Lazio, Forze dell’Ordine e Arpa Lazio, normativamente stabilite, sui corpi idrici superficiali, sarà cura di questa amministrazione coinvolgere gli enti competenti al fine di dirimere definitivamente le problematiche da Voi segnalate”.
Il Comitato per l’Aniene è tornato a denunciare la situazione dell’Aniene sotto il ponte di San Francesco, poco a valle di Subiaco. “Il fiume ha assunto ormai le dimensioni di un rigagnolo, oggi sotto il ponte di San Francesco a Subiaco è possibile attraversarlo senza nemmeno bagnarsi le scarpe, per quanta poca acqua scorre nell’alveo. Mai in questo periodo dell’anno si è assistito ad un calo del livello così drammatico, a novembre la portata idrica del fiume è sempre stata assai maggiore. Tutto tra l’indifferenza degli amministratori, dei sindaci che continuano a girarsi dall’altra parte facendo finta di niente.
Una situazione da tempo intollerabile che ora rischia di condurre il fiume Aniene ad una condizione irreversibile di disastro ambientale se non viene fatto immediatamente qualcosa per invertire questa tendenza insostenibile. Ribadiamo le nostre richieste di ripristinare il minimo deflusso vitale dell’Aniene, restituire l’acqua sottratta da captazioni che la imbrigliano in condutture colabrodo e risanare queste reti idriche fatiscenti che perdono lungo il percorso quasi la metà dell’acqua sottratta al fiume”.
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