Strada dei Parchi: ancora problemi

Ancora agli onori delle cronache Strada dei Parchi: tutto in pochi giorni, prima il rinvio a giudizio per alcuni dei vertici societari, poi il sequestro di beni alla società ed a tre dirigenti da parte della Guardia di Finanza su mandato del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Teramo, poi il dissequestro di 22 sui 27 milioni di euro da parte del Tribunale del riesame. Restano sotto sequestro unicamente i circa cinque milioni della società che gestisce l’autostrada.

Questa volta il tema è quello delle manutenzioni straordinarie, in modo particolare quelle dei viadotti in provincia di Teramo per i cui interventi di messa in sicurezza Strada dei Parchi si è affidata a società dello stesso gruppo industriale. Manutenzioni comunque ritardate dopo il terremoto in Abruzzo del 2009 lasciando i viadotti ed in particolare impalcati e pile di sostegno, in condizioni di, secondo la relazione delle Fiamme gialle, “ammaloramento evidente dello strato di calcestruzzo posto a protezione dei ferri d’armatura, danneggiamento delle canaline di raccolta e dei discendenti che convogliano le acque di dilavamento provenienti dalla sede autostradale; grave stato di ossidazione dei ferri delle armature esposti agli agenti atmosferici a causa della mancanza dello strato copriferro”.

Sarà un caso ma da quando due anni fa, i cento Sindaci abruzzesi e laziali nel chiedere il blocco dei pedaggi iniziarono anche parlare di sicurezza, qualcosa ha iniziato a muoversi. Successivamente, il crollo del Ponte Morandi ha accentuato la necessità di indagare e le relazioni della Guardia di Finanza di Teramo anche grazie a tecnici specializzati, riportano affermazioni di inadempienze manutentive nel periodo che va dall’anno del terremoto alla recente conclusione dell’indagine avviata in seguito ad esposti. Tanto che nell’ordinanza del giudice si legge: ““L’elenco di tutti i lavori di manutenzione ordinaria eseguiti sui 7 viadotti teramani denota l’assenza totale di interventi di salvaguardia, manutenzione, riparazione, ripristino, sostituzione degli appoggi e dei ritegni sismici”.

Non solo, le indagini che hanno portato al sequestro dei beni puntano anche sull’assegnazione dei lavori che Strada dei parchi avrebbe affidato ad imprese dello stesso gruppo per almeno al 60% ed oltre secondo le risultanze dell’inchiesta, in contrasto con la normativa europea.

La difesa delle le società facenti capo alla Toto Holding al contrario sostiene che tutto è in regola “Il provvedimento del tribunale conferma che le accuse che hanno portato al provvedimento di sequestro dei fondi alla Toto Costruzioni, alla Toto Holding e agli amministratori e dirigenti delle società si basavano su presupposti errati, ed è questo che oggi è emerso con chiarezza: è stata infatti ribadita la piena legittimità dell’assegnazione dei lavori alla Toto Costruzioni”.

Sarano i tribunali abruzzesi a confermare o meno quanto emerso dalle indagini e se i fondi: 112 milioni investiti dal gestore e 58 dallo Stato attraverso una legge del 2017, sono stati investi utilmente ed in modo corretto rispettando anche quelle disposizioni europee che limitano l’autoconferimento degli interventi.Certo è che chi si trova a transitare sui viadotti non si rende conto di quello che appare a chi, da sotto, osserva i grandi piloni. Sono emblematiche le immagini diffuse recentemente dal TGR del Lazio un po’ di giorni fa riprese in corrispondenza del viadotto di San Cosimato. Immagini che hanno suscitato reazioni della società di gestione nei confronti del direttore della testata che però sono attualissime. Vengono così alla ribalta i controlli parziali sulla realizzazione degli interventi da parte dell’ufficio ispettivo territoriale di Roma per scarsità di personale, le ipotesi, smentite dalla concessionaria, di affidamenti a società del gruppo, superiori al 60%.

Saranno i giudici a vagliare le accuse e decidere il procedere, le autostrade sono sotto gli obiettivi della politica e della magistratura, alle vittime del crollo di Genova non se ne devono aggiungere altre. I Sindaci sono allertati, l’incolumità delle persone è imprescindibile, il blocco dei pedaggi anche se importante, è altra cosa.

 

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