Riceviamo e pubblichiamo
“La recente notizia della creazione di un hub vaccinale al Palasport Paolo Tosto di Tivoli è uno schiaffo in faccia a tutti gli sportivi di Tivoli. Dopo anni di false promesse, aspettative, lavori che dovevano durare mesi e non sono ancora finiti dopo anni, si registra questo ennesimo capitolo di una storia che ormai è diventata a tutti gli effetti una farsa.
Ben venga la campagna vaccinale e ben vengano nuovi hub, ma ciò non deve significare sacrificare lo sport sull’altare della vaccinazione. Ci sono tanti posti a Tivoli in cui collocare questo hub o altri ancora dove crearne uno, come si fa in altre città dove si allestiscono strutture provvisorie o si utilizzano beni demaniali attualmente fermi. Ma non ci sono altri posti per fare sport.
“La storia del Palasport Paolo Tosto è un eterno controsenso: ci si girano film, si fa la campagna vaccinale, ci si fa qualunque cosa tranne che sport. Il mondo del pattinaggio, dell’hockey, della pallavolo e tanti altri ancora sono anni che aspettano l’apertura di questo impianto sportivo con ansia, vista la drammatica carenza di strutture sportive a Tivoli.
Ed invece l’amministrazione conferma con i fatti ciò che era già chiaro a chi segue queste tematiche da vicino: nell’agenda politica del Sindaco e dell’attuale maggioranza lo sport è l’ultimo dei pensieri. Poco importa se i nostri campioni sono costretti a fare i pendolari per lo sport; poco importa se lo sport è uno dei principali veicoli di salute ed educazione per i nostri ragazzi; poco importa se erano stati avviati colloqui con federazioni e società sportive pronte a sobbarcarsi gli onori e gli oneri della gestione del palazzetto.
“La scelta di togliere lo sport dal Palasport è inaccettabile per tutti coloro che lavorano, praticano, sognano e vivono con lo sport e per lo sport. Voglio esprimere la mia più totale indignazione per questa scelta dell’amministrazione comunale, nella speranza, probabilmente vana, di un veloce passo indietro da parte di ASL e Comune.
La campagna vaccinale non si può fare sacrificando lo sport. Non si calpestino i diritti di quanti sognano, o sognavano, di poter finalmente giocare con indosso la maglia della propria città, nella propria città”.
Martina Gavazzi, allenatrice di hockey in line di Tivoli
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