Era stata preannunciata dal 2019 la riforma del Trasporto pubblico comunale deliberata dalla Regione Lazio. Un primo progetto aveva visto la creazione degli ambiti territoriali. Quello del territorio tiburtino aveva ricompreso Guidonia, Marcellina e Tivoli, con la Città dell’aria quale capofila ed incaricata di creare l’ufficio di ambito. Seguirono gli incontri tra i tre Comuni con conseguente firma della convenzione da parte dei tre Sindaci. Incaricata dalla Regione di redigere il Piano TPL dell’Ambito territoriale era stata la società Aremol che però a fine 2019 fu posta in liquidazione.
In conseguenza della delibera regionale del 27 dicembre 2019 subentrò ASTRAL, l’Azienda Strade Lazio Spa, società della Regione Lazio preposta alla Progettazione, Realizzazione, Manutenzione, Gestione Amministrativa di circa 1.500 chilometri di Rete viaria regionale. Nel frattempo però Aremol aveva inviato ai tre Comuni dell’ambito tiburtino il progetto delle linee di collegamento interno ed intercomunale, un progetto considerato idoneo per Guidonia e Marcellina ma per Tivoli poco condivisibile a causa di alcuni percorsi poco utili ai collegamenti tra quartieri.
Poi dall’avvento di ASTRAL tutto è cambiato, soppressi gli Ambiti territoriali, il nuovo piano regionale ora definisce le Unità di rete, cinque per l’esattezza esclusi i capuologhi di provincia. Quella del versante est è la numero 5 Valle dell’Aniene. Quarantatré i Comuni che ne fanno parte, da Guidonia e Tivoli fino ai territori di Vallepietra, Jenne, Vivaro, Marcellina, San Polo dei Cavalieri. Poi, causa pandemia, solo qualche comunicazione da parte del Servizio Infrastrutture e mobilità della Regione che, oltre alle comunicazioni di routine relative ai contributi regionali per i servizi minimi, invitava i Comuni a prorogare, fino al 31 dicembre 2022, le gestioni del TPL in corso. Poi la sorpresa di fine anno, una nota indirizzata ai Comuni pervenuta il 31 dicembre. Trenta sono i giorni concessi da ASTRAL ai Comuni per eventuali osservazioni da inviare via mail tramite una scheda da compilare.
Dalle prime informazioni recuperate da fonti di diversi Comuni della Val d’Aniene, appare evidente una redistribuzione dei servizi che, mentre propone due linee ad orario fisso e sedici con un non meglio identificato servizio a chiamata per le quattro sub-unità più periferiche, prevede un pesante ridimensionamento della rete TPL di Tivoli. Attualmente il servizio gestito dalla CAT vede dieci linee che collegano, tra loro e con il centro, i quartieri periferici, Villa Braschi ed il rione Colle. Il progetto presentato vede solo cinque linee che attraversano la città. Senza bus il quartiere Braschi ed il quartiere medievale fino al Santuario. Campolimpido non sarebbe attraversato da una linea di trasporto pubblico, nessun collegamento è previsto per il Medicus e per Strada San Vittorino. Sparirebbe anche il servizio navetta turistico, da poco istituito in collaborazione con Trenitalia, tra la stazione di Bagni di Tivoli e Largo Nazioni unite. E’ evidente di quale entità sia il ridimensionamento del servizio urbano di trasporto che Tivoli si accinge a subire. Tenendo conto che la sub-unità di rete 5 si estende su un territorio molto vasto che oltre a Tivoli e Guidonia raggiunge Montecelio, Colleverde e Setteville da una parte e dall’altra Marcellina e San Polo dei cavalieri, l’entità dei chilometri concessi per i servizi minimi è quasi identica. Attualmente i chilometri/anno assegnati individualmente dalla Regione a Guidonia, Marcellina e Tivoli sommano in totale 1.177.551,98 mentre il nuovo piano ne prevede 1.264.344, collegamenti tra i comuni compresi. Una serie di considerazioni appaiono evidenti: verrebbero aboliti gli attuali collegamenti interni di Tivoli ed i collegamenti con i quartieri periferici a favore dei collegamenti degli altri Comuni con la città tiburtina dove si trovano servizi essenziali come l’Ospedale di zona, gli uffici INPS, gli Istituti scolastici medi Superiori, il Tribunale, gli uffici tecnici comunali. Ci si chiede come sia possibile che non si sia tenuto conto neanche che dal rione Colle al centro direzionale c’è forte pendenza, come d’altronde dal Comune al quartiere Braschi ed al Medicus.
Si costringerebbero circa quindicimila abitanti ad utilizzare esclusivamente l’automobile? Non si sono considerati neanche i flussi turistici tra i siti monumentali e del dislivello tra il Santuario di Ercole vincitore, l’uscita inferiore di Villa d’Este e le fermate delle linee Cotral Roma-Tivoli. Solo per il quartiere di Villa Adriana il nuovo progetto sembrerebbe idoneo a soddisfare le esigenze degli abitanti mentre non si comprende, se il percorso delle linee proposte preveda il transito davanti all’ingresso del monumento patrimonio dell’UNESCO. Una forte incoerenza è rilevabile poi nelle linee guida regionali che, da una parte invitano le Amministrazioni comunali a lavorare per migliorare la qualità dell’aria mentre dall’altra riducono la rete del Trasporto pubblico locale costringendo gli abitanti ad usare il mezzo privato. A meno che si ipotizzino servizi interni a carico degli asfittici bilanci comunali. Intanto nessuna informazione è dato conoscere su quello che sarà il servizio Cotral una volta attivate le Unità di rete. La circolare Guidonia-Tivoli-Guidonia ad esempio, che fine farà?
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