Contratto di Fiume: per l’Aniene al via la fase due
I Contratti di Fiume costituiscono uno strumento di programmazione strategica integrata per la pianificazione e gestione dei territori fluviali, mirati a promuoverne la riqualificazione ambientale e paesaggistica attraverso azioni di prevenzione, mitigazione e monitoraggio delle emergenze idrogeologiche. Nascono da alcune direttive del Parlamento e del Consiglio europeoche, nel 2000 e poi nel 2007, hanno recepito […]
I Contratti di Fiume costituiscono uno strumento di programmazione strategica integrata per la pianificazione e gestione dei territori fluviali, mirati a promuoverne la riqualificazione ambientale e paesaggistica attraverso azioni di prevenzione, mitigazione e monitoraggio delle emergenze idrogeologiche. Nascono da alcune direttive del Parlamento e del Consiglio europeoche, nel 2000 e poi nel 2007, hanno recepito la direttiva Habitat completandola con un quadro normativo.
Il tema sul quale agiscono è quello delle problematiche di gestione dei corpi idrici naturali, sorgenti, fiumi e laghi: dissesto idrogeologico, inquinamento, tutela e conservazione naturalistica. Un tema che per il fiume Aniene ed i suoi bacino e sottobacino idrografico, è di grande attualità. La Regione Lazio aveva aderito con delibera di Giunta Regionale nel 2014 alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume, individuando in essi strumenti operativi vocati a favorire la programmazione strategica integrata e partecipata, funzionale al raggiungimento di obiettivi di buona qualità ambientale, sicurezza idraulica, diritto alla salute, tutela. Nel 2016 il Collegato Ambientale ha istituzionalizzato i Contratti di Fiume a livello legislativo indicandoli “come strumenti volontari di programmazione che concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree”.
I diversi attori del territorio: Autorità di Bacino, Regioni, Comunità Montane, Enti Parco, Comuni, Associazioni, Aziende, Cittadini portatori di interessi, confluiscono volontariamente in un patto per la rinascita del bacino idrografico di un fiume, nel nostro caso l’Aniene, richiamando le istituzioni ed i privati ad una visione integrata affinché si percepisca il fiume come un ambiente di vita e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive. I soggetti firmatari, con lo strumento del Contratto di Fiume, intendono affrontare le problematiche relative al bacino idrografico del fiume Aniene attraverso un percorso di concertazione e con la volontà di perseguire obiettivi comuni di sviluppo, tutela e riqualificazione del territorio partendo dagli elementi acqua e fiume. Il contratto per l’Aniene prese il via ufficialmente, dopo alcune riunioni informali organizzate da Uisp canoe, Legambiente e Comune di Tivoli nella sala convegni della biblioteca comunale.
Il 17 Aprile 2015, presso la sede della X Comunità Montana dell’Aniene che se ne assunse, grazie all’allora presidente, il compianto Luciano Romanzi, gli oneri di coordinamento ed organizzazione. Nell’occasione, Enti locali ed associazioni della Valle, firmarono il Manifesto di intenti che aveva alla base l’obiettivo di individuare un percorso operativo condiviso da attivare sul bacino idrografico del fiume Aniene per giungere alla stipula del “Contratto di Fiume per il raggiungimento di obiettivi di buona qualità ambientale avente come riferimento il Piano di Tutela delle Acque della Regione Lazio e degli altri strumenti operativi del settore”. Il Manifesto d’Intenti avrebbe avuto durata fino alla sottoscrizione del Contratto di Fiume, firma che è avvenuta il 25 febbraio nella sede della Regione Lazio da parte di Comuni, Comunità montane, Enti sovradeterminati, Società di servizi, Associazioni del territorio, Sindacati, Associazioni di categoria che in questi sei anni e nonostante lo stop causato dalla pandemia, hanno dibattuto in riunioni pubbliche ed on-line, organizzate lungo il corso del fiume nella sede del Parco dei Monti Simbruini, a Subiaco, a Madonna della Pace, a Tivoli, a Roma. Dalle riunioni, sempre coordinate dall’ingegner Giancarlo Gusmaroli, sono scaturite idee e proposte catalogate in schede progettuali nelle quali i proponenti si impegneranno nelle fasi di progettazione e realizzazione.
Divise in dodici aree tematiche relative all’intero corso dell’Aniene, le schede sono ben sessantasei. Esse saranno da base per l’Atto di impegno formale, corredato dal documento strategico ed altra documentazione, presto disponibile nella pagina dedicata ai Contratti di fiume della Regione Lazio, che sarà sottoscritto in regione. Un’occasione unica per l’Aniene che, mentre è appena entrato in funzione il depuratore Acea del Bivio di San Polo dei Cavalieri, in un periodo di magra come quello attuale non vede garantito in molti tratti, il Minimo deflusso vitale di acqua.
