È possibile che una città meravigliosa come la nostra, parliamo di Tivoli, debba fare tanta fatica ad essere decorosa e accogliente per turisti e ospiti e offrire una qualità della vita alta, serena e sicura per chi ci vive e lavora?
Esagera chi oltre a decantarne le bellezze architettoniche e naturali ne evidenzia il degrado diffuso, il vandalismo dilagante, le conseguenze di comportamenti individuali egoistici ma anche la mancanza di servizi adeguati, l’arretratezza di molte funzioni pubbliche, di iter amministrativi “eterni”, di scelte spesso discutibili e comunque ben poco partecipate?
Le responsabilità sono molte, anche nostre di cittadini che in questa città operano, vivono o solo ci abitano.
Ma ovviamente c’è anche un livello più istituzionale e politico da considerare. In questi week end di primavera, confermando una tendenza che è di tutto il Paese, anche con il meteo un pò ballerino le Ville, i monumenti, le vie e le piazze, in particolare del centro storico, sono state prese d’assalto da turisti e gitanti. Soprattutto sui social sono state descritte tante lagnanze e situazioni poco edificanti. Non è andata male per i molti Bed & Breakfast per i ristoranti e i food e forse anche per qualche negozio rimasto aperto nei festivi: tutto nel segno dell’estemporaneità e del fai da te.
Non si vede da molti anni una regia e una programmazione di occasioni ed eventi che possano elevare l’offerta turistica e commerciale e che dopo l’oretta di visita a Villa d’Este o a Villa Gregoriana invogli a stare in città magari per più giorni. E con questo non si intende solo l’offerta di avvenimenti culturali alti. Si intende anche offerte enogastronomiche mirate, eventi di visite guidate negli altri siti interessanti della città, servizi di accoglienza informativi, tour programmati nelle stupende chiese, passeggiate nel parco della Grande Cascata come pure escursioni sui nostri monti. E ancora aperitivi enologici e culturali, programmazione di punti panoramici ecc.
Tutto ciò non diciamo che non esiste o che non ci sia chi si prodiga per proposte e interessanti eventi. Ciò che è da sottolineare è la mancanza assoluta di coordinamento e proposta strutturata.
Chi dovrebbe farla? Ovviamente il Comune in sinergia con le associazioni di commercianti, quelle culturali, gli operatori turistici ed economici, i cittadini.
A tale proposito, tornando al titolo di questo articolo, la scelta incomprensibile, ma sarebbe meglio dire sbagliata, è proprio riferita a quello che il Sindaco neoeletto nel 2019 attuò per la formazione della nuova giunta del suo secondo mandato.
Non avere indicato un assessore alla Cultura, al Turismo e anche alle Attività produttive ha portato a negare da subito questo ruolo di proposizione e coordinamento che partendo dall’ente comunale potesse coinvolgere la città tutta.
Perché anche se le casse comunali soffrono da molti anni e tutto è difficile, per affrontare talune problematiche e per determinare strategie efficaci non sempre servono i soldi.
La nostra città oltre ad essere ricca di bellezza è anche piena di energie singole e associative che vanno però coordinate secondo dei progetti e una visione globale.
Claudio Iannilli
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