TIVOLI ELEZIONI/2. Intervista a Giorgia Montesano, Property Manager del Fai

Continua il nostro viaggio verso le comunali del 9 giugno 2024 con l’ascolto di personalità del nostro territorio. In questo numero l’analisi, le idee e le proposte del Property Manager del Fai   Il futuro di Tivoli è e deve essere legato imprescindibilmente al turismo. Un settore delicato e cruciale in cui l’analisi e la […]

TIVOLI ELEZIONI/2. Intervista a Giorgia Montesano, Property Manager del Fai

Continua il nostro viaggio verso le comunali del 9 giugno 2024 con l’ascolto di personalità del nostro territorio. In questo numero l’analisi, le idee e le proposte del Property Manager del Fai

 

Il futuro di Tivoli è e deve essere legato imprescindibilmente al turismo. Un settore delicato e cruciale in cui l’analisi e la pianificazione giocano un ruolo decisivo. È essenziale anticipare i tempi, progettando e realizzando iniziative che impiegheranno tempo per dare i risultati sperati. Senza possibilità di improvvisare. In vista delle prossime elezioni comunali, XL Giornale – Notizia Locale fornisce nuovi spunti e riflessioni per i futuri amministratori di Tivoli. L’analisi, le idee e le proposte di Giorgia Montesano, Property Manager Fai di Villa Gregoriana.

Come è cambiato il turismo negli ultimi decenni?

Direi che potremmo dividere in tre fasi l’ultimo decennio: prima, durante e post Covid per avere un quadro interessante del settore turismo. Le restrizioni da Coronavirus hanno causato notevoli cambiamenti nei modi del viaggiare e, soprattutto, di vivere i luoghi. Il comparto turistico fino al 2019 registrava una continua crescita ed era serpeggiante una sorta di ottimismo, legato alle ricadute economiche generate. Nel 2020 vengono a mancare i tre elementi essenziali al turismo: tempo, denaro e possibilità di muoversi. L’arresto è stato netto, duraturo e di difficile gestione per gli operatori di settore, ma è innegabile la capacità con cui si siano trovate soluzioni: nuove proposte, nuovi modi di viaggiare, la riscoperta dei luoghi, una nuova sostenibilità ambientale e sociale. L’estate 2022 ha visto la forte ripresa del turismo, quasi a riprendere il filo del trend interrotto nel 2019; questo almeno se parliamo di presenze. Le persone amano viaggiare e non vi rinunciano, semmai cambiano destinazione in base ai costi, alle situazione geo-politiche, alle situazioni climatiche; ma continuano a viaggiare. Per la nostra esperienza, nel 2023 bisogna registrare principalmente due cambiamenti: capacità di spesa e target. I report sui trend del turismo 2023 registrano la volontà dei viaggiatori di effettuare lo stesso numero di ferie degli anni precedenti, tuttavia la maggior parte dei partecipanti al sondaggio ha affermato di volersi recare in località meno costose rispetto al passato. Questo ha comportato che la maggior parte dei consumatori ha ridotto la capacità di spesa, con la tendenza a scegliere i viaggi in base ai prezzi. E questo è stato forse il trend più significativo del 2023. Sul target, c’è stato un cambiamento socio-demografico forte con un aumento dei giovani e con un pubblico più interessato, che arrivava dopo essersi informato e che aveva maggiore predisposizione all’acquisto di servizi aggiuntivi di qualità. A Villa Gregoriana, ad esempio, il 2023 ha registrato un piccolo aumento di visitatori ma un netto aumento dei proventi di gestione legati ai servizi (visite, negozio, etc.).

Quali potrebbero essere gli sviluppi futuri di questo settore?

Il turismo è un settore con ampie opportunità di crescita, ma va di volta in volta riformulato affinché risponda alle nuove esigenze, ai desiderata del pubblico. La pandemia ci ha insegnato parole come accessibilità, sostenibilità, pari opportunità ed anche il nostro settore deve guardare in questa direzione. Per un territorio ricco di risorse naturali e culturali come l’Italia, ed ancor più come Tivoli, la sfida è quella di posizionarsi su un turismo di qualità alta anche per avere un vantaggio per competizione rispetto a Roma; questo servirebbe poi ad aumentare la capacità di spesa dei turisti ed in seconda battuta le presenze. Per quanto riguarda gli arrivi, in questo momento la nostra città – e non solo – soffrirebbe un over-tourism non avendo strutture ed infrastrutture adeguate per accoglierlo. Bisogna quindi puntare su un turismo auto-organizzato e strutturarsi di conseguenza, in modo da valorizzare sia la produzione locale che deve diventare valore aggiunto per il territorio, sia per promuovere al meglio i luoghi della cultura; occorre poi ragionare sulla destagionalizzazione proprio per rendere concreto il concetto di sostenibilità ambientale e sociale. In questo modo, la crescita economica potrà associarsi allo sviluppo del territorio e al rispetto dell’ambiente.

Quali sono gli attori che dovrebbero essere coinvolti per sviluppare questo settore? Cosa potrebbe fare l’Amministrazione comunale per sostenere e promuovere questo settore?

Diventa fondamentale avere una organizzazione competente e strutturata, a partire dalle figure di governance. Per puntare sul turismo, l’Amministrazione dovrebbe avere non solo Assessori di riferimento (Cultura e Turismo, con due assessorati separati) ma anche un organico sufficiente a svolgere compiti di pianificazione e programmazione; ad oggi l’Ufficio Cultura conta su un manipolo di “eroi” che cerca di fare quanto di meglio con gli strumenti e le persone a disposizione! E’ necessario formulare un piano strategico che abbia obiettivi a medio e lungo termine, istituire dei tavoli permanenti di confronto e condivisione. Pensando all’accoglienza, andrebbe rivista la struttura urbanistica della città, creando aree di scambio e favorendo lo spostamento con navette, cammini e percorsi ciclabili; andrebbe migliorata la segnaletica e, in generale, i servizi turistici. La città dovrebbe quindi essere ripensata in funzione delle necessità del cittadino da un lato e del visitatore dall’altro. Il decoro dovrebbe diventare centrale nella gestione della città, prevedendo un corpo di giardinieri comunali o semplicemente appaltare il servizio ma con un programma di manutenzioni stringente: si interviene con regolarità e non in risposta ad un problema.

Sul lungo termine, diventa necessario attrarre investitori soprattutto del campo alberghiero.

In una città dove si parla di vocazione turistica, insomma, mi aspetterei e darei per scontati tutti quei servizi primari di supporto al turista che, al tempo stesso, migliorino la qualità di vita del cittadino.

Quali dovrebbero essere in ordine di priorità, importanza e rapporto costi/benefici, i primi provvedimenti da adottare per la prossima Amministrazione?

Se si sceglie di puntare anche sul turismo, serve avere un quadro chiaro del ruolo che Tivoli deve giocare nel contesto territoriale di riferimento; serve capire quale deve essere il nostro posizionamento e da qui costruire, con obiettivi chiari, sfidanti ma raggiungibili, una strategia puntuale. Ultimo ma non meno importante, servono le giuste competenze: le persone giuste al posto giusto generano di norma ottimi risultati.

Quale traguardo si dovrebbe porre nei 5 anni e come dovrebbe raggiungerlo?

Ad oggi Tivoli subisce il turismo, specie quello che arriva – mordi e fuggi – per le Ville: subisce e non gestisce, subisce ma non intercetta. La capacità di attrarre visitatori sul proprio territorio dipende da numerosi fattori. Dalla presenza di siti di interesse storico alle strutture ricettive presenti sul territorio fino alla collocazione geografica di un comune. Tra questi fattori, anche le amministrazioni locali hanno ovviamente un ruolo, destinando parte del bilancio comunale alle spese per il turismo, dall’organizzazione di manifestazioni e iniziative turistiche ai contributi per coloro che operano nel settore. Basti pensare che i comuni della riviera romagnola – nel 2023 una delle mete più cercate dal turismo straniero e nota soprattutto per i servizi aggiuntivi che offre – emergono per i maggiori investimenti per il turismo, confermando che tali investimenti producono un numero di ospiti maggiore sul territorio stesso, generando quindi un circuito virtuoso.

Quali dovrebbero essere i primi obiettivi?

A mio avviso, il primo obiettivo in ambito turistico della futura Amministrazione dovrebbe puntare sull’accoglienza, intesa a tutto tondo: dal decoro alla viabilità, ai servizi turistici, per gettare innanzitutto le basi per lo sviluppo del territorio affinché il turismo diventi per l’Amministrazione un guadagno e non solo un costo. Tivoli dovrebbe poi costruire un suo brand basato sui valori e sulle peculiarità del territorio, su cui declinare tutte le azioni future. Una immagine coordinata, una ruota dei valori, una visione che possa descrivere uno scenario futuro in rispetto dello spirito dei luoghi ma che permetta di costruire, di volta in volta, obiettivi quali-quantitativi che incentivino all’azione. Infine, in questo momento storico in cui Tivoli registra già un buon trend turistico, annovera un patrimonio storico-artistico unico, dove il settore privato ha investito e sta investendo sulla ricettività, diventa determinante agire: dovrà essere l’Ente a farsene carico in modo oculato, efficace ed efficiente.