Il 18 marzo 2024, la Lega Arcobaleno APS con la collaborazione del C.I.S. onlus, organizza io Convegno “DOPO DI NOI, QUALE FUTURO?” presso le Scuderie Estensi a Tivoli, alle ore 16.00.
Si tratta di affrontare un tema rilevante nel panorama del mondo della Disabilità e dei Servizi Sociali di tutta Italia, che riguarda soprattutto i familiari delle persone con disabilità, ma colpisce la sensibilità di ogni persona consapevole.
La Legge 112/2016, comunemente detta “Dopo di noi”, è nata per favorire la presa in carico dei disabili gravi, rimasti soli. Ma, nonostante la volontà delle Istituzioni e dei singoli, la complessità e la mancanza di risorse adeguate non ne garantiscono l’applicazione.
Occorre parlarne e trovare le soluzioni necessarie per superare il dramma che può rappresentare il futuro, per tante persone, compresa la gestione dell’eventuale patrimonio.
Vi sono alcune sporadiche iniziative che vanno evidenziate, che possono costituire il volano di un nuovo approccio organizzativo. In particolare verrà presentato un interessante progetto: la “Casa degli amici, trust fratelli Trinchieri”, in fase di completamento, situata nel Comune di S. Vito Romano e strutturata come Fondazione di Comunità.
Iniziando a riflettere sulla materia, possiamo senza dubbio affermare che il “dopo di noi” si costruisce nel “durante noi” iniziando prima possibile ma certamente non può essere evitato tramite la prevenzione. Tuttavia attraverso la prevenzione è possibile garantire risposte più adeguate ai bisogni. In questo senso è importante: a) sperimentare un programma di intervento precoce verso il bambino disabile ed a sostegno della famiglia; b) puntare a politiche di accompagnamento delle persone disabili al fine di promuovere il miglioramento dell’autonomia dei soggetti; c) implementare gli stanziamenti economici; d) procedere al riordino complessivo, promuovendo un coordinamento delle procedure in materia e lo smaltimento degli arretrati.
Queste azioni permetteranno di affrontare il problema dell’invalidità in una logica non solo risarcitoria, ma orientata alla promozione della persona con invalidità. Le provvigioni economiche non possono essere considerate alternative all’erogazione dei servizi e le attuali disparità di trattamento devono essere superate differenziando le prestazioni sulla base della gravità. Occorre istituire Commissioni (sia con responsabili dei Servizi sia con rappresentanze degli utenti) per il controllo della qualità della vita del disabile, ovunque egli viva: in famiglia, in un centro, in una residenza, in una RSA, ecc.
Spesso la famiglia si preoccupa per tempo di precostituire forme di salvaguardia che li rassicuri sul futuro dei loro cari non autonomi, evitando che, alla loro scomparsa, si produca uno stato di emergenza dovuto all’abbandono e all’inevitabile necessità di conseguente ricovero in Istituto di assistenza. Le forme di salvaguardia cui si fa ricorso sono di natura economica (rendita vitalizia, assicurazioni miranti all’erogazione di rendite, testamenti con “sostituzione fidecommissaria” (art.692 cod. civ.); di natura giuridica (interdizione con conseguente tutela, costituzione di una Fondazione che abbia per finalità l’ assistenza materiale e giuridica delle persone non autosufficienti), amministrazione di sostegno di cui alla Legge 6/04; di natura organizzativa (assistenza domiciliare, residenze sanitarie assistenziali, case famiglia, comunità alloggio). Varie possibilità di scelta in base alle proprie esigenze.
Una Comunità previdente ha il dovere di parlare del problema e di comprenderne la complessità, cercando di arrivare a soluzioni ragionevoli.
Lo faremo insieme, in questa importante occasione, con Istituzioni, Associazioni e pubblico, che durante il Convegno, potrà porre domande ai relatori.
INFO 329.1647661
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