Carissimi lettori, siamo arrivati al nostro quarto appuntamento, avremmo dovuto parlarvi del Logo, di come sia parte fondamentale all’interno di una Brand Identity ben definita, ma forse è necessario un piccolo passo indietro, riavvolgiamo il nastro solo un momento e chiariamo una cosa importante per la comunicazione di cui vi scriviamo da settimane: è impossibile non comunicare.
Il termine comunicazione deriva dal latino e letteralmente significa tenere insieme. La domanda è cosa devo tenere insieme? Si deve tenere insieme un messaggio, fare in modo che ciò che si vuole esprimere passi dal soggetto A al soggetto B possibilmente in modo fedele, chiaro e preciso. A e B possono essere due persone, due gruppi, una persona e un gruppo, è chiaro quindi che la comunicazione è qualcosa che interessa le relazioni tra individui, dove qualcuno vuole influenzare l’altro. Sì, ho utilizzato il verbo influenzare, qualcuno di voi ha sicuramento arricciato il naso, vedo già il sopracciglio tremare: “influenzare, che brutta parola! Non voglio influenzare nessuno io!”
“Influenzare” ha origine dal latino “influere”, che significa “fluire” o “scorrere“. In senso figurato il termine ha acquisito il significato di esercitare un’influenza o un’impressione su qualcosa o qualcuno, senza alcuna connotazione negativa se il messaggio che inviamo è positivo. Ma veniamo al nòcciolo della questione: cosa conta veramente quando dobbiamo comunicare? Sicuramente cosa vogliamo dire ha la sua importanza…ma no, non è l’aspetto fondamentale. È fondamentale come diciamo le cose e ciò richiede un’attenzione particolare al tono delle parole che abbiamo scelto e al linguaggio non verbale.
Scegliere le parole giuste è il primo passo, organizzarle per fare in modo che il messaggio sia chiaro e diretto è il secondo (ed è già molto complesso!) ma il terzo passo è sintonizzarsi sul tono giusto per esprimerle.
La comunicazione verbale include l’intonazione, il volume e la velocità della voce, che possono influenzare il significato di ciò che diciamo anche notevolmente, facciamo un esempio: una frase come “Non mi interessa” può assumere significati completamente diversi a seconda dell’intonazione utilizzata. Se detta con un tono apparentemente neutro potrebbe indicare semplicemente una mancanza di interesse, se invece pronunciata con un tono arrabbiato o sarcastico, potrebbe trasmettere irritazione o disprezzo.
Non si tratta solo dei gesti, ma il linguaggio del corpo va ben oltre il movimento di mani e braccia, ciò che difficilmente controlliamo e alle quali dovremmo prestare maggior attenzione sono le espressioni facciali, il contatto visivo e la postura generale. Perché se incontro una persona che non mi piace e in maniera cordiale saluto scegliendo bene le parole e stando attenta a non stridere troppo la voce e stringo la mano né troppo forte né troppo piano ma non tengo il contatto visivo, tiro subito indietro il braccio e allontano le spalle l’altro capirà che non avevo così tanto piacere ad incontrarlo!
Prestare attenzione alla congruenza tra ciò che diciamo e ciò che comunichiamo attraverso il nostro linguaggio del corpo è la chiave per una comunicazione efficace e autentica.
Come si fa con l’on-line dove ciò che dico è mancante di tutta la parte non verbale?
Oggi si aggira facilmente il problema con dirette, video e storie, ma è quindi ancora più importante mantenere la coerenza tra ciò che si dice e come lo si dice e ciò che scriviamo e postiamo di statico sui social, su brochure, bigliettini e quant’altro. Insomma: noi vi avvertiamo da 4 articoli, è la coerenza che bisogna raggiungere!
Quale miglior esempio di comunicazione efficace e appropriata possiamo trovare se non nella politica? Perché in politica? Perché è tempo di elezioni cari lettori (ed elettori è il caso di dire!) tiburtini! Sicuramente in giro per la nostra magnifica città state trovando cartelloni, bigliettini con le X bene in evidenza per far capire in modo inequivocabile dove mettere il segno una volta dentro le urne e allo stesso modo sarete bombardati da sponsorizzate su Fb e social vari, spunteranno facce note e meno note con colori a voi congeniali o meno: la comunicazione in politica funziona così da un po’ di anni, dalle piazze di sanpietrini a quelle fatte di pixel è un attimo!
Come connettere ciò che si dice in pubblico o in video con quello che si scrive e si mostra su volantini e post social? Con la coerenza e con un’ottima strategia ovviamente!
Non vogliamo dire che bisogna essere costruiti per comunicare bene e in modo efficace, ma che bisogna studiare per dire (e soprattutto far capire) esattamente quello che si vuole dire e come lo si vuole dire!
In politica siamo ormai pieni di post del tipo “scusate, sono stato frainteso, intendevo questo invece di quello…”, internet ha una memoria di ferro, ricordatevelo!
Potremmo scrivere ancora due pagine solo di elenchi puntati per una buona strategia di comunicazione politica online (su off-line anche di più!) ma possiamo sintetizzarla in 4 punti chiave:
I politici possono massimizzare il loro impatto e costruire relazioni significative con gli elettori anche attraverso i canali digitali.
Ma tornando all’inizio del nostro articolo dopo la deviazione politica dettata dal momento storico che viviamo vorremmo chiudere con l’etimologia di una terza parola, dopo COMUNICARE e INFLUENZARE vorremmo aggiungere CONTRATTO: deriva dal latino “contractus“. Questo verbo è composto da “con”, che significa “insieme” e “trahere“, che significa “tirare” o “trarre”. Letteralmente, “contrahere” indica “tirare insieme” o “trarre insieme“. In senso figurato, ha assunto il significato di “stipulare”. Vedere la comunicazione come un contratto tra una persona e un gruppo di riferimento comporta un implicito scambio reciproco di significato e comprensione, proprio come in un contratto, ci si aspetta che entrambe le parti coinvolte nella comunicazione rispettino determinati principi e norme per garantire che il messaggio sia trasmesso e ricevuto in modo efficace. Inoltre, questa prospettiva implica un impegno da entrambe le parti verso la chiarezza, la trasparenza e il rispetto reciproco, contribuendo così a promuovere relazioni interpersonali più costruttive e significative. Vedi un po’ che siamo tornati all’off-line!
Buona comunicazione a tutti!
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