CUP: Centro Unico di Pazienza dell’Asl RM5

Tivoli – Il giorno è il 10 luglio scorso, l’ora le 11 circa, il motivo della presenza: prenotare analisi e visite mediche, fortunatamente non urgenti, presso gli ambulatori della ASL RM 5. Il luogo il Centro Unico di Prenotazione del Poliambulatorio del Distretto sanitario di Tivoli in Piazza Massimo a Tivoli. Causa lavori, che secondo […]

CUP: Centro Unico di Pazienza dell’Asl RM5

Tivoli – Il giorno è il 10 luglio scorso, l’ora le 11 circa, il motivo della presenza: prenotare analisi e visite mediche, fortunatamente non urgenti, presso gli ambulatori della ASL RM 5. Il luogo il Centro Unico di Prenotazione del Poliambulatorio del Distretto sanitario di Tivoli in Piazza Massimo a Tivoli. Causa lavori, che secondo voci dovrebbero durare circa tre mesi, il CUP non si trova più al piano terra ma al primo piano.

Viene utilizzata una stanza in precedenza usata per visite mediche specialistiche, non più tre sportelli ma due, spazio limitato e nessuna possibilità di garantire un minimo di riservatezza per l’utente. Per acquisire il numero di accesso agli sportelli occorre estrarre il numero cartaceo a strappo dal contenitore arancione, per essere chiamati si usa il passa parola, in attesa quarantacinque persone di cui ventisei presenti nello stretto corridoio nel quale il caldo è asfissiante. Gli altri dotati di numero, visti i tempi di smaltimento sono usciti e fanno capolino ogni tanto per chiedere agli esausti in attesa: “a che numero stanno?”. Nessun numeratore elettronico visibile a distanza! Se poi il numero è già stato superato occorre prenderne uno nuovo ma nel ristretto corridoio areato da una sola finestra e dal vano scale, come potrebbero sostare una cinquantina di persone, per giunta in un periodo in cui, secondo i mezzi di comunicazione, circolano nuovamente il virus del Covid e lo Streptococco?

Agli sportelli presso i quali si fa di tutto, dalla ricerca di una visita specialistica, al cambio del medico di famiglia, i tempi sono lunghi nonostante l’impegno delle due operatrici delle quali vanno citate la gentilezza e la notevolissima pazienza davanti alle critiche dell’utenza che non trova possibilità di prenotazione negli ambulatori del servizio pubblico anche fuori della ASL di riferimento. Se la trova se la vede assegnare ad Aprile 2025 per una visita cardiologica. Va meglio per le analisi: non si prenotano, basta presentarsi il mattino dalle 7.30.

Presso il Distretto però non si accettano più di trenta richieste al giorno però, nessun cartello lo dice ma è scritto sul sito internet della RM 5. In sintesi una situazione critica che testimonia la gravissima situazione dell’assistenza sanitaria regionale e della ASL Rm 5 in particolare. Le soluzioni per l’utente sono due: pagare la visita di tasca propria o attendere nove-dieci mesi per una visita che potrebbe essere urgente. Delle liste di attesa, lunghissime nel Lazio, si parla in questi giorni in ambito politico regionale, polemiche su polemiche, fatti pochi e la situazione è quella descritta: utenza vessata, dipendenti di sportello a fare da scudo, soluzioni approssimative prive di garanzie elementari. Questa volta causa lavori che poi, se dureranno tre mesi è tutto da vedere!