Fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli, il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano festeggia cinquant’anni di attività nel campo della conservazione, della valorizzazione e della gestione del patrimonio culturale e della tutela dell’ambiente e del paesaggio, che si fonda sui suoi Beni: 72 luoghi speciali salvati e recuperati, di cui 56 aperti regolarmente al pubblico – nel 2024 visitati da oltre 1 milione e centomila persone – e 16 attualmente in restauro. Cinquant’anni di “un civile servizio” che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, cinquant’anni di attività nella promozione della cultura e nell’educazione della cittadinanza, capillare e radicata nei territori e nelle comunità.
“I 50 anni del FAI sono l’occasione per esprimere a tutti la nostra gratitudine: ai fondatori prima di tutto, ai donatori dei Beni, ai volontari vigorosi, a chi ci finanzia con la sua iscrizione! E sono anche l’occasione per ribadire – con ben cinque inaugurazioni di nuovi Beni – che la missione educativa del FAI, ragione stessa della sua esistenza, in essi si incarna sempre con quel sogno e quella passione, quella intraprendenza e anche quel po’ di sana incoscienza che rende vitale la nostra Fondazione. Il FAI partì da 1.000 metri quadrati sull’isola di Panarea e festeggia i suoi 50 anni con una donazione a Lipari! Lo interpreto come il segno che i venti di Eolo, che dalle Eolie spirano, saranno favorevoli al FAI anche per i prossimi 50 anni” ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico nel XXIX Convegno Nazionale tenutosi per l’occasione al Teatro La Scala di Milano.
Tra i Beni tutelati e valorizzati dalla Fondazione figura anche Villa Gregoriana a Tivoli, giardino Ottocentesco voluto da papa Gregorio XVI e costruito tra il 1835 e il 1854. Nel secondo dopoguerra, il sito divenne di proprietà dello Stato Italiano e nel 2002 l’Agenzia del Demanio lo diede in Concessione al FAI, per la sua valorizzazione e per il ripristino del parco oggetto di un gravissimo dissesto idrogeologico.
Grazie all’impegno profuso, l’11 maggio 2005 venne finalmente riaperto al pubblico che oggi può di nuovo percorrere gli antichi sentieri liberati dai rovi, annusare essenze prima soffocate da decenni di incuria e abbandono, godere con tutti i sensi delle settantaquattro specie arboree presenti e scoprire interessanti reperti di diversi generi ed epoche, immersi nella natura più rigogliosa. Tra questi, i resti della Villa dell’oratore romano Manlio Vopisco, sontuosa dimora celebrata anche da Stazio, e, sull’acropoli, i templi romani di Sibilla e Tiburno. Il restauro del complesso è durato poco più di tre anni, ma ha interessato l’intera area con il ripristino dei sentieri – anche ricorrendo a ingegneria naturalistica – e dei gradini, dei muretti in pietra a secco, delle canaline e di tutto il sistema di raccolta delle acque meteoriche, dei manufatti antichi e, infine, degli edifici: la biglietteria storica, in ingresso, e quello che oggi è il nostro centro accoglienza visitatori, in uscita presso l’area dei Templi.
Su progetto dell’architetto Gae Aulenti, questo edificio ospita nel suo interno un negozio dove poter trovare prodotti locali e artigianali attraverso cui raccontiamo il nostro territorio e le sue eccellenze, e un nuovo spazio multimediale permanente, che consiste in una video-installazione immersiva, affidata alla voce dell’attore Lino Guanciale, che racconta il luogo con un taglio ambientale offrendo al pubblico un approfondimento e una chiave di lettura originale. Una narrazione a voce e per immagini che ripercorre la storia di Villa Gregoriana in tutte le sue tappe, ma che si allarga anche al suo contesto, l’Ambiente, per mostrare l’inscindibile legame tra la Storia e la Natura, e qui in particolare tra Villa Gregoriana e l’Aniene. Un legame profondo e con radici antiche, considerando le leggende di fondazione e mito, dove proprio sui baratri dell’Aniene si identifica la nascita dell’antica Tibur.
La Valle dell’Inferno – più volte riprodotta in tele e incisioni, raccontata o musicata – rappresentava la sintesi di quel bello, del sovrannaturale, della presenza divina, di una natura impetuosa, indomabile e vivificante che i viaggiatori cercavano una volta scavalcate le Alpi sul nostro territorio. Non una storia, quindi, quella che racchiude Villa Gregoriana, ma una molteplicità di storie, di voci e di emozioni che radicate nel passato di questo territorio rendono oggi questo paesaggio una testimonianza della capacità nostrana di creare bellezza. E questo, in sostanza, è quello che ogni giorno facciamo da vent’anni: ci prendiamo cura di una parte del nostro territorio così rappresentativa e fragile, la raccontiamo, la condividiamo, cercando di donare un pezzo della nostra storia – una voce – a tutti coloro i quali ci vengono a visitare. E nel 2024 sono stati circa 82000 persone! Visite guidate, visite introduttive, visite tematiche, podcast, laboratori, eventi: sono solamente alcuni dei modi con cui cerchiamo di coinvolgere i nostri visitatori.
Per il 2025, abbiamo già un calendario molto denso: dalle visite tematiche come “La versione di Dafne” dell’8 e 9 marzo in occasione della Giornata Internazionale delle Donne, alle “Domeniche in famiglia” con attività e laboratori dedicati ai più piccoli, alle “Olimpiadi dei giochi dimenticati” per tornare tutti bambini, alle Sere FAI d’Estate, dove sarà possibile entrare in Villa di notte. Inoltre, visto che per noi questo giardino è una casa in cui accogliere tutti i nostri concittadini, in occasione dei nostri vent’anni di attività, nella settimana dall’11 al 18 maggio, abbiamo deciso di fare e di farci un regalo: l’accesso gratuito per tutti i residenti di Tivoli e nelle due domeniche saranno comprese anche delle visite guidate dedicate ai tiburtini. Un modo per incontrarci e conoscerci, un modo per rinsaldare il legame con i nostri luoghi: perché Villa Gregoriana racconta le nostre radici, riflette la nostra identità.
Giorgia Montesano Responsabile Fai – Villa Gregoriana
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