Il QS World University Rankings by Subject 2025, ha pubblicato il 12 marzo il report QS World University Rankings by subject, che evidenzia una notevole performance delle università italiane. Con 56 atenei presenti e un totale di 632 piazzamenti, l’Italia si posiziona al 7° posto mondiale e al 3° in Europa. Considerando le posizioni nella top 100 tra i Paesi dell’UE, l’Italia segue Germania e Paesi Bassi, mentre nella top 200 è seconda solo alla Germania.
A livello globale, le università statunitensi dominano in 32 discipline, seguite dal Regno Unito con 18. Singapore si distingue con 33 piazzamenti nella top 10. Harvard guida la classifica in 19 discipline, seguita dal MIT con 12.In Italia, La Sapienza di Roma si conferma leader mondiale negli Studi classici e Storia antica, con un punteggio di 99.1. L’ateneo romano è presente in 46 discipline, migliorando in tre macroaree: Arti e Scienze umane, Scienze naturali e Ingegneria e Tecnologia.Altri atenei italiani nella top 10 per disciplina includono:
• Politecnico di Milano: 6° in Arte e design, 7° in Architettura – Ambiente costruito.
• Università Bocconi: 7° in Marketing, 10° in Studi di Economia e gestione.
• Scuola Normale Superiore di Pisa: 8° in Classici e Storia antica.
• Università IUAV di Venezia: 9° in Storia dell’Arte.
Le migliori università italiane per macroarea sono:
Arti e Scienze umane:
1. La Sapienza di Roma
2. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
3. Politecnico di Milano
4. Università Ca’ Foscari di Venezia
5. Università di Padova
Ingegneria e Tecnologia:
1. Politecnico di Milano
2. Politecnico di Torino
3. La Sapienza di Roma
4. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
5. Università di Padova
Scienze della vita e Medicina:
1. Università di Milano
2. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
3. Università di Padova
4. La Sapienza di Roma
5. Università di Torino
Scienze Naturali e Scienze Sociali:
1. La Sapienza di Roma
2. Università di Padova
3. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
4. Politecnico di Milano
5. Scuola Normale Superiore di Pisa
Rispetto all’anno precedente, il 40% dei posti in classifica è rimasto stabile, il 12% ha registrato un miglioramento e il 37% un calo, indicando una flessione complessiva del 25%. Tuttavia, le università italiane hanno ottenuto 98 nuove posizioni, con il 50% in miglioramento, il 31% in peggioramento e il 15% invariato. Le performance nelle cinque macroaree sono migliorate del 19%.Ben Sowter, vicepresidente senior di QS, ha sottolineato: “L’Italia contribuisce in modo significativo al progresso accademico e della ricerca e la classifica sottolinea la sua competitività a livello regionale e globale”.In conclusione, le università italiane continuano a dimostrare eccellenza in diverse discipline, rafforzando la loro posizione nel panorama accademico internazionale.