Tivoli, visita guidata alla Chiesa di Santo Stefano ai Ferri

Sabato 29 marzo visita guidata alla Chiesa e alla Cappella di Santo Stefano s Tivoli a cura della Società Tiburtina di Storia e Arte. Negli ultimi anni, la chiesa di Santo Stefano ai Ferri è stata oggetto di nuovi studi che hanno interessato sia l’architettura sia la decorazione pittorica. L’edificio, risalente probabilmente al XII secolo, […]

Tivoli, visita guidata alla Chiesa di Santo Stefano ai Ferri

Sabato 29 marzo visita guidata alla Chiesa e alla Cappella di Santo Stefano s Tivoli a cura della Società Tiburtina di Storia e Arte.

Negli ultimi anni, la chiesa di Santo Stefano ai Ferri è stata oggetto di nuovi studi che hanno interessato sia l’architettura sia la decorazione pittorica. L’edificio, risalente probabilmente al XII secolo, si distingue per la sua particolare planimetria: una navata unica preceduta da un portico e conclusa da un’abside semicircolare. Tra gli elementi scultorei analizzati, alcuni provengono da strutture di epoca romana.

Recentemente, sotto la supervisione della Soprintendenza, è stato condotto un accurato restauro delle strutture murarie e delle decorazioni scolpite. Uno degli interventi più significativi ha riguardato il campanile, che in passato era poco valorizzato perché quasi nascosto nel vicolo adiacente al lato destro della chiesa.

Già nel 2022, l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara aveva avviato uno studio sugli affreschi della chiesa e della cappella Pacifici, ora accessibile dallo stesso vicolo. Il professor Gaetano Curzi ha analizzato gli affreschi sulla parete sinistra della navata, risalenti alla prima metà del XII secolo. Essi raffigurano una teoria di cavalieri diretti verso l’ingresso della chiesa, precedentemente interpretati come crociati o soldati vendicatori di Corradino di Svevia. Tuttavia, secondo Curzi, questi cavalieri rappresenterebbero gli homines Sancti Laurentii, difensori dei diritti dell’episcopio di Tivoli.

Parallelamente, il professor Alessandro Tomei ha studiato gli affreschi della cappella Pacifici, riconducendoli ad almeno due pittori attivi tra il terzo e il quarto decennio del Trecento. Le opere mostrano influenze sia di Pietro Cavallini sia della tradizione umbra legata al Sacro Speco di Subiaco.

Infine, nel vicolo accanto alla chiesa sono emersi importanti ritrovamenti archeologici, tra cui una fontana romana della prima metà del I secolo a.C. e un sepolcreto con tombe a fossa databili tra il IX e il XIII secolo. Quest’ultima scoperta suggerisce che l’attuale chiesa romanica sia stata preceduta da un luogo di culto alto-medievale, le cui tracce potrebbero essere ancora individuabili.

A cura dell’Arch. Giuseppe Petrocchi, Prof. Francesco Ferruti e Dott. Zaccaria Mari

La partecipazione è libera e aperta a tutti, ma l’accesso alla Cappella Pacifici, data la ristrettezza dello spazio, sarà consentito a piccoli gruppi di non più di 5 persone per volta.