Il Partito Socialista Italiano di Tivoli critica la decisione del Consiglio Comunale di approvare il Consorzio tra i 17 Comuni del Distretto RM 5.3 per la gestione del Piano di Zona. Secondo il PSI, il trasferimento di sei milioni di euro a una nuova struttura comporta un aumento dei costi del 100%, senza vantaggi dimostrati, e utilizza fondi destinati alla povertà per coprire spese di gestione.
Il PSI ha proposto cinque emendamenti per garantire trasparenza e controllo democratico, ma sono stati respinti senza possibilità di modifica. Inoltre, lo Statuto approvato riduce il peso decisionale di Tivoli, che pur rappresentando il 69% della popolazione, avrà solo il 33% nell’Assemblea dei Sindaci.
Mancano riferimenti al controllo del Consiglio Comunale, alla trasparenza degli atti e alla prevenzione di conflitti di interesse, permettendo nomine politiche senza selezione pubblica. Il PSI denuncia l’aumento dei costi, l’indebolimento degli organi democratici e la precarizzazione del personale, ribadendo la sua opposizione a questa scelta politica, ritenuta dannosa per la cittadinanza.
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