I brutali femminicidi di Ilaria Sula, scaricata come immondizia tra i Monti Prenestini, e di Sara Campanella ci colpiscono profondamente per la loro drammatica ferocia e perché, ancora una volta, le vittime sono donne.
A morire, a essere abusate, violentate, sono sempre donne. E troppo spesso, dietro quelle morti, ci sono segnali ignorati, richieste d’aiuto non ascoltate o una rete di protezione che non ha funzionato.
Secondo i dati più recenti del Ministero dell’Interno, nel 2024 in Italia sono state uccise 120 donne, di cui 94 in ambito familiare o affettivo, e 67 per mano del partner o dell’ex partner. Nel solo primo trimestre del 2025, i femminicidi sono già 24: un numero che mostra come il fenomeno non accenni a diminuire, nonostante le campagne di sensibilizzazione e gli interventi normativi.
Di fronte a tutto questo, il silenzio non è più un’opzione. Il problema non può più essere rinviato. Non basta inasprire le pene. Il vero cambio di passo consiste nella prevenzione.
Servono educazione affettiva e relazionale nelle scuole, un rafforzamento dei servizi territoriali, sostegno alle reti antiviolenza e ai centri di ascolto, maggiore attenzione istituzionale ai segnali di allarme che troppo spesso restano inascoltati.
Per questo, come comunità, sentiamo il bisogno, forte e urgente, di scendere in piazza.
Perché non possiamo restare indifferenti.
Perché la rabbia non diventi rassegnazione.
Perché il silenzio non diventi complicità.
Per dire che questi crimini non sono tragici incidenti isolati.
Per chiedere giustizia, ma anche e soprattutto per chiedere cambiamento.
Perché ogni volta che una donna viene uccisa, è la società intera a fallire.
Per dire NO a ogni forma di violenza.
Per dire NO alla violenza sulle donne, si terrà una fiaccolata
All’iniziativa parteciperanno rappresentanti delle istituzioni locali, delle scuole, delle associazioni del territorio, operatori e operatrici dei servizi sociali, cittadini e cittadine, uniti nel messaggio comune:
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