80 anni fa il 25 aprile 1945 l’Italia si liberava definitivamente dalla dittatura fascista e dall’occupazione militare nazista. Nell’Europa intera crollava il regime più sanguinario della storia del continente. La fine di questo sistema, che aprì in breve la porta del nostro Paese a scegliere la Repubblica ed una nuova Costituzione, fu reso possibile anche con il grande contributo della Resistenza italiana. Tanti cittadini, anche a costo della vita, non collaborarono con nazisti e fascisti e aiutarono i loro oppositori. Migliaia di partigiani nelle campagne e nelle città; militari fedeli allo Stato e non agli invasori, soldati che subirono la deportazione nei disumani campi di concentramento per il rifiuto di servire gli oppressori nazisti, tutti facilitarono ed accelerarono l’avanzata delle truppe alleate.
Anche Tivoli pagò un alto tributo di sangue, con le vittime dei bombardamenti che nel Centro Italia ricacciarono verso Nord i battaglioni tedeschi e con i civili trucidati per rappresaglia dai nemici in fuga. Gran parte della popolazione nascose e assistette soldati sbandati, prigionieri, giovani renitenti alla leva, ebrei perseguitati e sostenne il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) guidato da Ignazio Missoni, impegnato in azioni di sabotaggio e nel collegamento con i comandi alleati. La nostra città partecipò alla nascita di una nuova era di democrazia.
Dopo 80 anni, davanti al riesplodere di mostruosi conflitti; alla ripresa di una disordinata corsa agli armamenti e agli attacchi alla democrazia costituzionale da parte di oligarchie plutocratiche; di fronte al riemergere del concetto di nazione al posto di quello di patria, di cui è egoistica e cruenta caricatura, invitiamo la cittadinanza di Tivoli la mattina del 25 aprile alla manifestazione-corteo, oggi più importante che mai, di memoria, di festa e di monito per l’Italia che verrà. Tivoli ancora una volta è chiamata a dire con forza che la storia non torna indietro, che il dominio degli interessi nazionalistici ed egoistici e la soluzione dello scontro militare nei conflitti tra Stati sono rimasti sepolti sotto le macerie della seconda Guerra mondiale e sconfitti dalle insurrezioni popolari.
Buon 25 aprile, l’ottantesimo, nel nome della Resistenza e della Costituzione.
Piero Ambrosi,
Giuseppe Baisi,
Alcibiade Boratto,
Mariano De Propris,
Sandro Gallotti,
Antonio Picconi,
Giuseppe Proietti,
Giuseppe Salinetti,
Marco Vincenzi
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