Gli arrestati – un 50enne, un 44enne e un 37enne – sono stati posti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico su disposizione del GIP del Tribunale di Tivoli, su richiesta della Procura. Sono gravemente indiziati, nel rispetto della presunzione di innocenza, di detenzione e spaccio di cocaina. Il 50enne deve rispondere anche del reato di estorsione.
L’indagine, condotta tra aprile e giugno 2025, ha svelato una rete di spaccio all’interno di una fabbrica della zona industriale di Tivoli Terme, dove – secondo quanto accertato – due dipendenti cedevano droga ai colleghi durante i turni notturni, approfittando della complicità di un ex lavoratore della stessa azienda, oggi principale fornitore della sostanza.
Le indagini hanno documentato che la cocaina veniva introdotta nello stabilimento con un metodo collaudato: l’ex dipendente lanciava gli involucri oltre il muro di cinta, in punti concordati, da dove venivano poi recuperati e distribuiti. In alcuni casi, lo spaccio avveniva durante l’orario di lavoro, con la sostanza consumata direttamente in fabbrica.
Secondo quanto emerso dalle attività tecniche, il 50enne avrebbe anche minacciato alcuni “clienti” in ritardo nei pagamenti, pretendendo il saldo immediato del debito.
L’operazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta allo spaccio di stupefacenti da parte dell’Arma dei Carabinieri, attiva su tutto il territorio della provincia e attenta anche ai contesti più insospettabili, come l’ambiente lavorativo.
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