Il Teatro di Roma apre le porte ai più giovani

Il Teatro di Roma inaugura la nuova Stagione dedicata alle nuove generazioni con una ricca programmazione di oltre 30 spettacoli, pensata per ogni età e con l’obiettivo di nutrire la curiosità e stimolare l’immaginazione. L’offerta si diffonderà sui palcoscenici del Teatro Argentina, Teatro India, Teatro Torlonia e Teatro Elsa Morante, componendo un vero e proprio mosaico multidisciplinare, che spazia dal racconto evocativo alla danza interattiva, dall’installazione fiabesca alla riflessione sul mondo interiore.

Con questa ampia e poliforme programmazione il Teatro di Roma conferma il suo impegno nel promuovere la formazione e la partecipazione del pubblico più giovane attraverso la visione e la creatività, ponendo le radici per un terreno fertile in cui far germogliare e crescere il pubblico, con un’attenzione sempre viva sull’importanza dell’esperienza intergenerazionale che valorizzi lo scambio e la condivisione tra adulti e bambini.

 

L’autunno teatrale per le nuove generazioni prende il via con i primi appuntamenti in programma a ottobre e novembre, che diventano un’occasione di invito a una ritrovata e sentita condivisione in sala.

 

Si inizia il 4 e il 5 ottobre (ore 17) sul palco di Torlonia con Mio nonno e il mulo, uno spettacolo di Principio Attivo Teatro, scritto e interpretato da Giuseppe Semeraro che, inspirandosi al racconto La strada di Vasilij Grossman, conduce gli spettatori in un commovente canto d’amore contro le atrocità delle guerre. La regia di Paola Leone orchestra una storia di guerra, innocenza e amore, raccontando il tenero legame tra un adolescente, Antonio, e il suo amato mulo, Tonino, separati dalla guerra ma destinati a vivere la stessa tragica esperienza. La guerra viene evocata con i ricordi di un nonno, ma soprattutto attraverso gli occhi di un mulo che, più degli uomini, fatica a capire le ragioni di un conflitto così assurdo. Grazie al suo sguardo semplice e innocente si può assistere agli eventi, e proprio da questa prospettiva inattesa emerge con chiarezza tutta l’inutilità e il dolore della guerra. Nel suo viaggio, fatto di fatiche ma anche di libertà, il mulo incontrerà una cavalla di cui si innamorerà, e insieme a lei troverà la speranza in un futuro migliore.

A seguire, 11 e 12 ottobre (ore 17), sempre a Torlonia, debutta Tutto cambia! di Teatro Gioco di Vita, con la regia di Marco Ferro, in cui miti e scienza si mescolano in tre storie per svelare la danza del divenire e dimostrare la costante meraviglia della metamorfosi della vita. Lo spettacolo insegna che tutto ciò che ci circonda, compresa la nostra stessa vita, è un lungo e costante cambiamento. Seguiamo le avventure di un piccolo essere che cambia forma di continuo: a volte in modo naturale, come un seme che diventa albero o un bruco che si fa farfalla; altre volte in modo sorprendente e fantastico, come una ragazza che, grazie all’immaginazione, può trasformarsi in un’intera foresta. Un viaggio nel tema del cambiamento, così presente nella vita dei bambini, che mostra con delicatezza che, accanto alla paura, ogni trasformazione porta sempre nuove possibilità e nuove scoperte.

 

Dal 15 al 26 ottobre al Teatro India andrà in scena Buchettino, adattamento di Claudia Castellucci del classico di Charles Perrault e diretto da Chiara Guidi. Questo spettacolo, che il Teatro di Roma co-realizza con Romaeuropa Festival, è un pezzo storico e di repertorio della compagnia Societas, che da 30 anni continua a incontrare i bambini di tutto il mondo. Narra la celebre favola di Pollicino (chiamato qui Buchettino), il più piccolo di sette fratelli, che con l’astuzia riesce a salvare i fratelli dall’abbandono nel bosco e dall’orco, rubando anche gli stivali magici e il tesoro.

 

Ci si sposta poi al Teatro Elsa Morante, dove dal 6 al 14 novembre Roberto Gandini dirige Ending, affrontando con estrema delicatezza il tema della fine partendo proprio dall’esperienza teatrale, in cui attori, registi, e tecnici fanno i conti quasi quotidianamente con la fine di uno spettacolo, con l’ultima replica che fa precipitare tutti nell’indeterminatezza.

Ending è un gruppo di autocura e di ascolto, come gli alcolisti anonimi, ma qui la dipendenza da cui liberarsi è proprio il legame ancora forte con qualcosa di finito, chiuso, passato. Un passato che per motivi diversi nessuno dei cinque personaggi riesce a lasciarsi alle spalle. E così, in gruppo, con il sostegno degli altri, per ognuno di loro Ending diventa l’occasione per raccontare e riflettere sui momenti della vita che ognuno di noi può incontrare, prima o poi, ma che molto spesso fanno paura. Con leggerezza e ironia, il gruppo di Ending arriva a comprendere come gestire le proprie emozioni e tutti quei passaggi fondamentali della vita che significano crescere.

 

Si ritorna sul palcoscenico di Torlonia, dove non mancherà la danza dedicata ai più piccoli, 8 e 9 novembre (ore 17), con Playjam di ABC-Allegra Brigata Cinematica, una performance interattiva di danza e musica, pensata per i bambini da 1 a 3 anni, con due danzatrici e un musicista. All’inizio ognuno siede sul proprio cerchio azzurro e osserva: le danzatrici si muovono, il musicista crea suoni dal vivo con strumenti speciali e curiosi. Poi, piano piano, lo spazio si apre e tutti possono entrare a danzare insieme a loro. La performance diventa così un gioco da costruire insieme, passo dopo passo, per scoprire che la danza nasce sempre da una relazione: con il proprio corpo, con lo spazio, con i suoni e i silenzi, con gli oggetti, con gli altri.

Infine, in Sala Squarzina al Teatro Argentina il 22 e 23 novembre e tutti i fine settimana dal 6 al 30 dicembre, e il 29 e 30 novembre al Teatro Elsa Morante, appuntamento con La Principessa Cincillà e la torta di compleanno tratto da La Principessa Cincillà e altre fiabe di famiglia di Alessandro Portelli, con la regia di Elisabetta Gustini. Alessandro Portelli è uno dei principali studiosi della Storia orale, ha raccolto le canzoni popolari e politiche e la memoria storica di Roma e del Lazio. Nel libro La Principessa Cincillà e altre fiabe di famiglia, pubblicato da Donzelli editore, ha raccolto le storie inventate per i figli prima, e i nipoti poi, dal 1980 ad oggi. Un gruppo di intrepide compagne di strada si è innamorato dei protagonisti di queste bizzarre avventure e ha deciso di mettere in scena la prima fiaba utilizzando insieme le tecniche del teatro di figura, della lettura ad alta voce, e rivisitando l’antica arte giapponese del kamishibai, una forma di narrazione di carta contraddistinta da un narratore, che si spostava da un villaggio all’altro con il suo teatrino/butai. Un piccolo divertente spettacolo, per grandi e piccini.

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