Guidonia: Polo Logistico delle Acque Albule
Presentato il progetto del “Polo Logistico delle Acque Albule”: un maxi intervento tra Collefiorito, Tivoli Terme e Villalba. Oltre 600.000 mq è stato illustrato all’Hotel Duca D’Este: prevede un grande distretto logistico, ricettivo e di servizi nella piana dei travertini. Il progetto è stato illustrato durante un convegno che ha visto la partecipazione di esponenti […]
Presentato il progetto del “Polo Logistico delle Acque Albule”: un maxi intervento tra Collefiorito, Tivoli Terme e Villalba. Oltre 600.000 mq è stato illustrato all’Hotel Duca D’Este: prevede un grande distretto logistico, ricettivo e di servizi nella piana dei travertini. Il progetto è stato illustrato durante un convegno che ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali di rilievo, tra cui il Ministro Tommaso Foti e il Sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, il progetto solleva preoccupazioni tra i cittadini riguardo alle possibili ricadute ambientali e urbanistiche, soprattutto considerando la delicatezza della piana delle Acque Albule
Un nuovo e ambizioso progetto urbanistico Tra Collefiorito, Tivoli Terme e Villalba è stato presentato giovedì 16 Ottobre all’Hotel Duca D’Este: si tratta del “Polo Logistico delle Acque Albule”, un complesso che nelle intenzioni dei promotori punta a realizzare un grande centro per la logistica, i servizi e la ricettività nella piana dei travertini, tra Collefiorito, Tivoli Terme e Villalba, alle spalle della nuova stazione ferroviaria.
Il convegno
L’iniziativa è stata illustrata nel corso di un convegno per addetti ai lavori, alla presenza di numerose autorità e operatori del settore. Tra i partecipanti figuravano il Ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR Tommaso Foti, l’Assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini, il Sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo e l’Assessore all’Urbanistica Paolo Ruggeri.
Dalle informazioni diffuse durante l’incontro emerge che il polo si estenderebbe su un’area complessiva di oltre 600.000 metri quadrati, di cui circa 210.000 destinati a edifici e il resto suddiviso tra spazi verdi pubblici e privati e aree varie.
Nei rendering presentati compaiono strutture logistiche, impianti sportivi, centri congressi, auditorium, spazi per attività culturali e mediche, hotel e aree verdi attrezzate.
L’obiettivo, spiegano i promotori, è quello di creare un nuovo distretto produttivo e di servizi capace di attrarre investimenti e generare occupazione, sfruttando la posizione strategica del territorio guidoniano, collocato all’incrocio tra le autostrade A1 e A24 e a pochi chilometri dal polo romano della logistica.
Gli interventi
Tra gli interventi, quello dell’Assessore regionale Righini, che sui propri canali social ha descritto il progetto come “un’importante opportunità di sviluppo per il territorio e la provincia di Roma”, collegandolo alla futura Zona Logistica Semplificata (ZLS) del Lazio.
Anche il Sindaco Lombardo e l’Assessore Ruggeri hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando la “vocazione industriale e produttiva” della città e la necessità di cogliere le occasioni di crescita offerte da nuovi investimenti.
La piana delle Acque Albule
La notizia dell’incontro, resa nota da una locandina e ripresa da alcune testate online, ha però suscitato curiosità e richieste di chiarimento tra i cittadini.
A parte le immancabili rassicurazioni da parte dei proponenti, sono tutte da studiare le ricadute ambientali e urbanistiche di un intervento di queste dimensioni in una zona di pregio come la piana delle Acque Albule, conosciuta per le sorgenti termali e i giacimenti di travertino.
L’impatto ambientale
Al momento non risulta che il progetto sia stato oggetto di discussione ufficiale in Consiglio comunale, e non sono stati diffusi documenti tecnici o piani dettagliati. Come non ricordare che solo pochi anni fa un progetto di insediamento residenziale venne bocciato dall’allora giunta dell’ex sindaco Eligio Rubeis (tra l’altro presente alla presentazione) perché impossibili da superare le criticità idrogeologiche tipiche della piana dei travertini.
Se si realizzasse il progetto, l’impatto per tutto l’asse lungo la via Tiburtina sarà decisamente potente, ma ancora non sono stati resi pubblici i dettagli del progetto e neanche avviato un serio confronto con la cittadinanza, per approfondire opportunità e criticità di un’iniziativa che potrebbe incidere in modo significativo sul futuro urbanistico ed economico.
Giuliano Santoboni

