Lauree a rischio | con questi indirizzi trovi lavoro a fatica: le peggiori in assoluto in tema assunzioni

Laurea - Notizialocale

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Non tutte le lauree garantiscono sbocchi professionali immediati: alcuni indirizzi, pur offrendo una formazione solida, mostrano tassi di occupazione molto bassi nei primi anni dopo la laurea.

Il mercato del lavoro italiano sta cambiando rapidamente, e con esso anche le opportunità per i giovani che escono dall’università. Secondo un approfondimento condotto da Unicusano sulle lauree meno richieste, alcuni percorsi di studio continuano a soffrire un evidente disallineamento rispetto alla domanda reale delle imprese. Ciò non significa che siano titoli inutili, ma che le prospettive di inserimento sono più lente e richiedono spesso ulteriori specializzazioni o esperienze complementari.

I settori più penalizzati sono quelli in cui l’offerta di laureati supera di gran lunga le posizioni disponibili, o dove la digitalizzazione e le nuove competenze tecnologiche hanno reso obsolete molte figure tradizionali. In questi casi, il rischio è di ottenere un titolo che, pur avendo valore culturale, non si traduce in opportunità professionali concrete nel breve periodo.

Le facoltà più in crisi e le cause della scarsa occupazione

Tra le lauree considerate più “deboli” sotto il profilo occupazionale figurano quelle dell’area umanistica e storico-filosofica, insieme a vari indirizzi artistici non legati a percorsi digitali o di comunicazione moderna. Molti neolaureati in Lettere, Filosofia o Storia dell’Arte si trovano a dover affrontare lunghi periodi di attesa prima di un’assunzione stabile, spesso accettando lavori precari o non coerenti con il proprio percorso di studi. Il problema principale è la distanza tra formazione accademica e competenze richieste dal mercato, dove le aziende puntano sempre più su profili tecnici e interdisciplinari.

Una situazione analoga riguarda alcune lauree delle scienze sociali, come Sociologia o Scienze Politiche, che offrono una preparazione teorica ampia ma meno spendibile senza ulteriori master o specializzazioni. Anche in Psicologia, campo molto popolare, la competizione è altissima e solo una parte dei laureati riesce a esercitare la professione o ad accedere a percorsi post-laurea qualificanti. Le trasformazioni digitali, infine, hanno penalizzato anche alcune facoltà tradizionalmente solide, dove la tecnologia ha sostituito molte mansioni umane.

Laurea umanistica - notizialocale
Laurea umanistica – notizialocale

Dove invece il mercato offre più opportunità e come evitare scelte rischiose

Gli esperti di Unicusano sottolineano che la soluzione non è evitare gli studi umanistici, ma integrarli con competenze trasversali e tecniche che rendano più competitivo il profilo del laureato. Corsi di formazione in comunicazione digitale, gestione dei dati o marketing culturale possono trasformare un titolo apparentemente “debole” in una risorsa preziosa. Chi affianca alle competenze teoriche una formazione tecnologica o linguistica riesce infatti ad ampliare le proprie possibilità di inserimento in contesti innovativi.

Le lauree STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) restano le più richieste, insieme agli indirizzi legati a sanità, economia e informatica. Tuttavia, anche i percorsi umanistici possono offrire carriere interessanti se accompagnati da un orientamento pratico e da esperienze di tirocinio mirate. In definitiva, scegliere l’università giusta significa guardare oltre la passione personale e considerare le reali tendenze del mercato. Solo così è possibile evitare di finire tra quelle lauree “a rischio”, che pur fornendo cultura e conoscenza, non sempre aprono la porta a un futuro lavorativo solido e immediato.