Santa Marinella, emergenza freddo | Il sindaco Tidei chiama gli istituti religiosi: “Aprite per il ricovero notturno”

Nevicata

Emergenza freddo (pexels) - NotiziaLocale

Con l’arrivo del gelo, il Comune chiede a parrocchie e congregazioni di mettere a disposizione spazi coperti e riscaldati per ospitare di notte persone fragili e senza dimora.

Santa Marinella si prepara a fronteggiare i picchi di freddo delle prossime notti. Il sindaco Pietro Tidei ha rivolto un appello formale agli istituti religiosi del territorio per attivare spazi di ricovero notturno, dedicati a chi non ha un letto sicuro o vive in condizioni abitative precarie. L’obiettivo è semplice e urgente: evitare che il calo delle temperature trasformi la fragilità sociale in un’emergenza sanitaria, offrendo un riparo temporaneo, caldo e dignitoso, nelle ore più critiche della giornata.

La richiesta, indirizzata a parrocchie e congregazioni, punta a una collaborazione rapida su locali già esistenti e facilmente adattabili: sale parrocchiali, oratori, spazi comunitari. Il Comune si dice pronto a supportare l’organizzazione con protezione civile, volontariato locale e servizi sociali, così da garantire accoglienza essenziale (un posto letto, coperte, bevande calde) e una presenza minima di personale nelle fasce notturne. È un modello operativo sperimentato in molte città, che consente di reagire con immediatezza quando la colonnina scende e i rischi aumentano per i più vulnerabili.

Come funzionerà l’accoglienza: spazi, turni e priorità

Nel piano illustrato dall’amministrazione, gli spazi messi a disposizione dagli istituti religiosi saranno organizzati con posti contingentati e orari definiti di ingresso e uscita, in modo da mantenere ordine e sicurezza. Le persone segnalate dai servizi sociali avranno priorità, ma la rete valuterà caso per caso anche le situazioni intercettate dalla protezione civile, dalla polizia locale e dalle associazioni di volontariato. La presenza di operatori nelle ore serali e notturne servirà a gestire l’accesso, monitorare le condizioni degli ospiti e attivare, se necessario, interventi sanitari non differibili.

Il Comune sta coordinando la fornitura di beni di prima necessità: coperte termiche, sacchi a pelo, brandine pieghevoli, kit igienici monouso. Dove possibile, verranno garantiti bevande calde e un punto per scaldare cibi confezionati, con particolare attenzione alle persone anziane, a chi ha patologie croniche e a chi vive all’aperto da più tempo. La mappatura degli spazi religiosi disponibili aiuterà a distribuire l’accoglienza nei diversi quartieri, riducendo gli spostamenti e favorendo il passaparola tra residenti, assistenti sociali e gruppi di volontari.

Accoglienza
Accoglienza (Pexels) -NotiziaLocale

Una rete di comunità contro il gelo: cosa possono fare cittadini e associazioni

La chiamata agli istituti religiosi si inserisce in un appello più ampio alla città. Le associazioni sono invitate a segnalare situazioni a rischio e a collaborare con turni di presidio, raccolte mirate di coperte e indumenti termici, supporto logistico per allestire gli spazi.

Per i cittadini il contributo può essere concreto e immediato: donare capi invernali in buono stato, coperte pulite, scarpe resistenti e impermeabili; segnalare alle autorità persone in difficoltà che rifiutano il ricovero, così da favorire un contatto rispettoso e competente. Ogni informazione puntuale — un nome, un luogo, un orario — aiuta la rete ad arrivare prima.