Addio a Cesare Cursi | Camera ardente al Senato: il cordoglio delle istituzioni per l’ex sottosegretario

Cesare Cursi

Cesare Cursi (RaiNews) - NotiziaLocale

È morto a Roma a 82 anni Cesare Cursi, già senatore di Alleanza Nazionale e sottosegretario nei governi Berlusconi. La famiglia: “Figura di alto profilo, uomo di raro equilibrio”.

È scomparso a 82 anni Cesare Cursi, politico di lungo corso del centrodestra, già senatore di Alleanza Nazionale e sottosegretario nei governi guidati da Silvio Berlusconi. La camera ardente è stata allestita nella sala Nassiriya del Senato della Repubblica e rimarrà aperta fino alle ore 18, per consentire a familiari, amici e rappresentanti delle istituzioni di rendere omaggio. Cursi è deceduto nella sua abitazione di Roma. In una nota, i familiari lo ricordano come “figura di alto profilo istituzionale e uomo di raro equilibrio umano e professionale”. Lascia due figli e tre nipoti.

Nato a Roma nel 1942, laureato in Giurisprudenza e avvocato cassazionista, Cursi ha dedicato la vita al lavoro parlamentare e di governo. La sua esperienza si è svolta sia alla Camera dei deputati sia a Palazzo Madama, dove ha maturato una reputazione di rigore e serietà nei dossier economici e sociali. Ha ricoperto incarichi di governo con deleghe delicate: Sottosegretario ai Trasporti e Sottosegretario alla Salute, ruoli nei quali ha unito competenza tecnica e visione politica. A Palazzo Madama è stato anche presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo, imponendosi come interlocutore rispettato da tutte le forze politiche.

Il profilo: incarichi, metodo e stile istituzionale

Di Cursi colleghi e avversari sottolineano soprattutto il metodo: studio dei dossier, discrezione, capacità di mediazione. Era noto per il tono misurato, la puntualità negli interventi e la ricerca di soluzioni pratiche. In Commissione e nei suoi incarichi di governo si è occupato di temi che toccano da vicino cittadini e imprese, dalla competitività del sistema produttivo alla qualità dei servizi sanitari, con attenzione alle ricadute concrete delle norme. Chi lo ha frequentato nelle aule parlamentari racconta la cura nel dialogo con parti sociali, categorie e territori, in una logica di confronto più che di contrapposizione.

Nelle parole della famiglia emerge il tratto personale: sobrietà, senso del dovere e attenzione alle persone. Un profilo lontano dai riflettori, ma presente nei passaggi più tecnici dell’attività legislativa. La sua idea di politica era quella di un servizio svolto senza clamore, con la convinzione che le istituzioni si rafforzino anche nella quotidianità dei lavori, delle audizioni, dei correttivi tecnici alle leggi. Una linea che gli ha guadagnato stima trasversale e che oggi torna nel coro di ricordi che accompagna il momento del commiato.

 

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Il cordoglio: i messaggi dal Senato, dalla Camera e dalla Regione Lazio

Dalle istituzioni arrivano messaggi di partecipazione e vicinanza alla famiglia. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lo ricorda come un uomo che “ha servito le Istituzioni con competenza, rigore e senso dello Stato, ricoprendo ruoli di grande responsabilità con equilibrio e serietà”, esprimendo il cordoglio proprio e di Palazzo Madama. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, sottolinea “l’impegno e la competenza” profusi da Cursi in tutte le funzioni ricoperte, e rivolge le condoglianze ai familiari a nome dell’Assemblea di Montecitorio.

Anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha ricordato la sua lunga attività politica, dai banchi del consiglio regionale sino al Senato e agli incarichi di governo, evidenziando “competenza, serietà e profondo senso di responsabilità” e mandando un pensiero ai suoi cari. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori omaggi da parte di colleghi di partito e di quanti hanno condiviso con Cursi stagioni parlamentari e di governo.

La giornata dell’ultimo saluto scorre tra corone, firme sul registro e abbracci discreti. La camera ardente in sala Nassiriya resta il luogo del ricordo istituzionale, mentre familiari e amici si stringono attorno alla moglie Lia, ai figli e ai nipoti. Nel segno di una biografia intrecciata alle istituzioni repubblicane, l’addio a Cesare Cursi lascia l’immagine di un uomo pubblico che ha scelto la via del lavoro silenzioso, del rispetto degli interlocutori e della serietà come stile. Un’eredità fatta di metodo e di misura, che in Parlamento e nei ministeri vale quanto e più di un titolo.