Scatta la multa autovelox: tanti verbali non valgono davvero | novembre diventa il mese dei ricorsi vincenti
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Molte multe degli autovelox rischiano di essere annullate: errori formali, dispositivi non omologati e segnaletica poco chiara stanno trasformando novembre nel mese dei ricorsi vincenti.
In tutta Italia si moltiplicano i casi di automobilisti che, dopo aver ricevuto un verbale per eccesso di velocità, scoprono che la sanzione non è valida. Un fenomeno che non riguarda soltanto i dispositivi posizionati lungo le grandi arterie stradali, ma anche i controlli nei centri urbani, dove spesso la segnaletica non è aggiornata o i limiti risultano poco visibili. La crescente attenzione dei cittadini e dei legali specializzati ha acceso i riflettori su una serie di irregolarità che, se presenti, possono portare all’annullamento della multa.
Secondo quanto previsto dal Codice della strada, ogni strumento di rilevazione deve rispettare requisiti precisi: dalla taratura periodica all’omologazione, fino alla corretta informazione preventiva all’utente. Basta una sola di queste condizioni non rispettate per trasformare una sanzione in un verbale contestabile. Un dettaglio che, in tempi di controlli massicci e dispositivi sempre più diffusi, fa la differenza per migliaia di automobilisti.
I punti critici che rendono una multa facilmente annullabile
Uno degli elementi che più spesso emergono nei ricorsi riguarda la taratura dell’autovelox. Ogni dispositivo deve essere verificato con cadenza regolare, e la documentazione relativa deve essere accessibile e priva di ambiguità. Se manca una certificazione o il controllo risulta datato, la sanzione perde valore. A ciò si aggiunge l’obbligo di omologazione: l’apparecchiatura deve essere autorizzata specificamente per il tipo di rilevazione effettuata, senza utilizzare strumenti adattati o versioni non aggiornate.
Un altro aspetto decisivo è la segnalazione preventiva. La legge impone che l’automobilista sia informato della presenza dell’autovelox con cartelli chiari e ben posizionati. In caso contrario, il verbale può essere annullato. È proprio qui che si colloca gran parte dei ricorsi vincenti: molti tratti di strada presentano segnaletica poco visibile, nascosta dalla vegetazione o posizionata a distanza eccessivamente ridotta rispetto al dispositivo.

Perché novembre è un mese chiave per contestare i verbali
Il mese di novembre porta con sé una serie di scadenze e verifiche amministrative che spesso contribuiscono a far emergere eventuali irregolarità. In questo periodo, molte amministrazioni provvedono alla revisione dei dispositivi, e proprio queste operazioni mettono in luce errori o mancanze nelle procedure precedenti. Ciò significa che una buona parte dei verbali emessi nei mesi passati può essere rivista e, in alcuni casi, annullata.
I cittadini che ritengono di aver ricevuto una multa non conforme possono presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di pace, allegando eventuali prove dell’irregolarità. L’aumento dei ricorsi registrato quest’anno dimostra che l’automobilista è più informato e determinato a far valere i propri diritti. Per molti, contestare non è solo una questione economica, ma un modo per contrastare l’uso improprio dei dispositivi di controllo.
La questione delle multe autovelox resta un tema caldo e sempre attuale. Mentre le città intensificano i controlli per aumentare la sicurezza stradale, i cittadini chiedono maggiore trasparenza e correttezza nelle procedure. Novembre, con il suo bagaglio di ricorsi e verifiche, sembra essere il mese in cui questi due mondi si confrontano più duramente. E a giudicare dai numeri, non sempre è l’autovelox ad avere l’ultima parola.
