Auto “ferma” ma non esente: anche in fermo amministrativo potresti dover questa tassa

Auto “ferma” ma non esente: anche in fermo amministrativo potresti dover questa tassa

auto-notizialocale.it (Fonte:freepik)

Il fermo amministrativo non libera automaticamente dal pagamento del bollo: secondo l’ACI e le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, l’imposta resta dovuta finché il veicolo risulta iscritto al PRA, indipendentemente dal fatto che non possa circolare.

Molti automobilisti scoprono questo dettaglio solo quando arriva un avviso di pagamento, spesso dopo mesi in cui l’auto è rimasta inutilizzata. L’idea comune è che, non potendo circolare, il bollo non sia più obbligatorio. In realtà il fermo amministrativo non sospende il tributo, perché l’imposta è legata alla proprietà del mezzo e non al suo utilizzo effettivo.

Il chiarimento arriva dalle indicazioni fornite negli anni dagli enti competenti: il fermo impedisce l’uso del veicolo ma non la sua presenza al Pubblico Registro Automobilistico. Ed è proprio questa iscrizione a determinare l’obbligo di versare la tassa. Un dettaglio che sorprende molti contribuenti e che spesso genera contestazioni, ma che rientra nelle regole vigenti.

Perché il bollo resta dovuto anche quando l’auto non può circolare

Il principio alla base è semplice: il bollo è un’imposta di possesso, non di circolazione. Secondo l’ACI, finché un veicolo resta registrato al PRA il proprietario è tenuto al pagamento, a prescindere da eventuali limitazioni. Il fermo amministrativo, infatti, non cancella né sospende la proprietà del mezzo ma si limita a impedirne l’uso fino alla regolarizzazione del debito che ha originato il provvedimento.

Le verifiche dell’Agenzia delle Entrate e delle Regioni avvengono in automatico, incrociando la banca dati dei veicoli fermi con quella dei pagamenti del bollo. Se risulta un mancato versamento, parte la procedura di recupero. L’errore più comune è credere che l’auto “bloccata” venga automaticamente esclusa dall’imposta, quando invece nessuna normativa attuale prevede questa esenzione.

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Cosa cambia nei prossimi anni e perché conviene prestare attenzione

Il quadro normativo sta inoltre evolvendo. Secondo gli aggiornamenti diffusi dalle autorità competenti, nei prossimi anni sarà introdotto un sistema più uniforme che eliminerà la distinzione tra fermo fiscale e fermo amministrativo. Questo significa che, anche dove oggi esistono interpretazioni più elastiche, dal 2026 l’obbligo di pagamento sarà identico per tutti i veicoli sottoposti a qualsiasi tipo di fermo.

La conseguenza è che non sarà più possibile appellarsi a differenze territoriali o particolarità regionali: il bollo sarà sempre dovuto finché il veicolo resterà intestato al proprietario. Chi ha un mezzo fermo dovrebbe quindi monitorare la propria situazione, verificare eventuali arretrati e valutare se convenga estinguere il debito che ha generato il fermo, così da evitare ulteriori sanzioni. Il rischio di ritrovarsi con somme più alte del previsto è concreto e la mancanza di circolazione, da sola, non vale come giustificazione.