Caso Garofani, una mail anonima scuote la domenica mattina dei giornali | il “caso” che nessuno vedeva arrivare

Caso Garofani, una mail anonima scuote la domenica mattina dei giornali | il “caso” che nessuno vedeva arrivare

garofani-mattarella-meloni-il_caso_inaspettato_-_notizialocale.it

Un articolo pubblicato su un quotidiano nazionale ha acceso una tempesta istituzionale che nessuno si aspettava: parole attribuite al consigliere del Presidente della Repubblica hanno innescato tensioni tra Governo e Quirinale, culminate in un incontro chiarificatore e in una giornata ad alta densità politica.

Tutto nasce da un pezzo apparso su un quotidiano, in cui venivano riportati scenari politici attribuiti a Francesco Saverio Garofani, consigliere del Presidente della Repubblica. Secondo il giornale, alcune affermazioni sarebbero state “carpite” in un locale pubblico, ipotizzando un presunto «piano del Quirinale per fermare Meloni». Un titolo che ha immediatamente acceso il dibattito e scatenato reazioni a catena.

L’articolo sosteneva che alcuni consiglieri del Presidente si stessero muovendo per contrastare una futura vittoria della premier nelle prossime elezioni politiche, immaginando un’ampia lista civica nazionale in grado di riequilibrare gli assetti. Parole attribuite a Garofani, secondo cui servirebbe un «provvidenziale scossone» per fermare il centrodestra. Una ricostruzione esplosiva che ha trovato ampia eco nella politica e nelle istituzioni.

Dalla richiesta di smentita allo stupore del Quirinale: come si è acceso il caso

A dare il via allo scontro è stata la richiesta di chiarimento del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che ha sollecitato Garofani a smentire quanto riportato. Una mossa arrivata di sua iniziativa, senza consultare preventivamente la premier, e che ha immediatamente provocato la reazione del Colle. La Presidenza della Repubblica ha infatti espresso «stupore» per le parole del capogruppo, definendo l’attacco «costruito sconfinando nel ridicolo».

Bignami ha provato successivamente a precisare di non aver mai messo in discussione la figura del Presidente, ribadendo però la necessità di una smentita da parte del consigliere. Una posizione sostenuta dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, che ha confermato la piena fiducia del Governo nella lealtà istituzionale del Capo dello Stato, ma anche la volontà di chiarire le parole attribuite a Garofani. Nel frattempo le opposizioni si sono schierate compatte a difesa del Quirinale, denunciando il rischio di un conflitto istituzionale.

Caso_Garofani_-_notizialocale.it

L’incontro tra Meloni e Mattarella e la faticosa ricomposizione del caso

La polemica ha portato, nella mattina del 19 novembre, a un colloquio al Quirinale tra Giorgia Meloni e Sergio Mattarella. Un incontro definito cordiale ma non risolutivo, durato circa venti minuti. La premier ha escluso qualsiasi «scontro istituzionale», ma ha espresso rammarico per le parole ritenute “inopportune” attribuite a Garofani. Dal Colle, però, la reazione sarebbe stata fredda, segno di un clima ancora teso.

Garofani, dal canto suo, non ha negato la conversazione citata nell’articolo, definendola una semplice «chiacchierata in libertà tra amici», priva di intenzioni politiche e non riconducibile a un attacco alle istituzioni. Ha ribadito di aver sempre dimostrato rispetto per i ruoli ricoperti e di non aver mai pronunciato dichiarazioni fuori luogo. Un chiarimento giudicato insufficiente da alcuni, ma sufficiente ad allentare il livello di tensione.

La giornata si è chiusa solo in serata, quando i capigruppo di Fratelli d’Italia, Bignami e Malan, hanno diffuso una nota congiunta per dichiarare formalmente il caso chiuso, rinnovando la «stima per il Presidente Mattarella» e sottolineando la sintonia istituzionale tra Governo e Quirinale. Una tregua arrivata dopo ore di frizioni, che lascia però sullo sfondo un clima di evidente freddezza tra le parti.