Legge 104: più tutele e congedo straordinario fino a 24 mesi | C’è finalmente la svolta

Legge 104: più tutele e congedo straordinario fino a 24 mesi | C’è finalmente la svolta

Novità Legge 104-Notizialocale.it (Fonte: Canva)

La Legge 104 entra in una nuova fase: maggiori tutele per chi assiste un familiare con disabilità e possibilità di usufruire del congedo straordinario fino a 24 mesi complessivi, una svolta che rafforza i diritti di caregiver e lavoratori fragili.

Le novità introdotte negli ultimi mesi puntano a semplificare la vita di chi convive ogni giorno con la cura di un parente non autosufficiente. La Legge 104, colonna portante del sistema di sostegno alla disabilità, viene rafforzata attraverso una serie di interventi mirati a rendere più semplice, stabile e concreta la tutela di chi lavora e allo stesso tempo deve garantire assistenza continua. Un percorso atteso da anni e che si inserisce in un quadro più ampio di revisione delle politiche sociali.

La necessità di aggiornare la normativa nasce da un dato evidente: il peso dell’assistenza grava ancora in larga parte sulle famiglie, spesso costrette a organizzare il lavoro intorno alle esigenze del congiunto, con sacrifici che incidono su reddito, carriera e vita personale. Per questo la nuova cornice normativa mira a offrire maggiore sicurezza, soprattutto nei casi in cui l’assistenza richiede presenza costante e flessibilità quotidiana. Il principio guida è quello di garantire diritti più stabili e un sostegno meno burocratizzato, riducendo ostacoli che per anni hanno rallentato l’accesso alle misure.

Congedo straordinario più flessibile: come cambiano le regole per chi assiste un familiare

La novità più rilevante riguarda proprio il congedo straordinario, che potrà essere utilizzato fino a un massimo di 24 mesi complessivi nell’arco della vita lavorativa. Si tratta di un’estensione importante, pensata per garantire un periodo più lungo di assistenza continuativa senza perdere il posto di lavoro. Il congedo resta retribuito con un’indennità pari allo stipendio e coperto da contribuzione figurativa, una garanzia determinante per non penalizzare il futuro pensionistico dei lavoratori.

Una maggiore flessibilità riguarda anche le modalità di fruizione: il congedo potrà essere suddiviso in più periodi, anche non consecutivi, così da adattarsi meglio alle esigenze mutevoli del percorso di cura. L’obiettivo è consentire ai caregiver di gestire ricoveri, terapie, emergenze improvvise e fasi critiche senza dover rinunciare al lavoro o rischiare di perdere la propria posizione professionale. Una risposta concreta alla realtà quotidiana di tanti nuclei che vivono situazioni delicate e prolungate nel tempo.

Cosa cambia -Notizialocale.it (Fonte: Canva)

Più tutele sul lavoro e assistenza rafforzata per i caregiver familiari

Oltre al congedo straordinario, la riforma rafforza il pacchetto dei permessi retribuiti, che potranno essere distribuiti in modo più flessibile all’interno del mese, favorendo una gestione più equilibrata dei tempi di cura. Il datore di lavoro avrà l’obbligo di garantire il diritto alla flessibilità e di non ostacolare la fruizione dei giorni di permesso, un aspetto decisivo soprattutto in quei contesti dove organizzare i turni è complesso e spesso la cura familiare finisce per essere considerata un impedimento.

Un grande passo avanti riguarda anche il riconoscimento della figura del caregiver familiare: la normativa punta a definire con maggiore precisione ruoli, diritti e tutele, per evitare situazioni in cui tutto il carico assistenziale ricada su un singolo componente della famiglia senza supporto adeguato. Il nuovo impianto normativo prova così a restituire dignità e strumenti concreti a chi dedica tempo, energia e competenze alla cura di un familiare, trasformando un dovere spesso solitario in un impegno sostenuto dallo Stato con regole più chiare e diritti più forti.