È stata eletta la città più brutta d’Italia: sta sempre ultima nelle classifica | Ecco in che regione si trova

mappa - Notizialocale

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Un risultato sorprendente scuote l’opinione pubblica, riportando al centro del dibattito una città spesso trascurata e raramente raccontata nei suoi aspetti più fragili.

L’annuncio ha fatto rapidamente il giro del Paese, alimentando discussioni e curiosità. La città in questione si è vista attribuire un primato decisamente poco lusinghiero, comparendo ancora una volta all’ultimo posto nelle principali classifiche dedicate alla qualità urbana. La notizia ha attirato l’attenzione di chi si interroga sulle cause di questo giudizio così severo.

Il rincorrersi di valutazioni negative non è nuovo, ma il fatto che la città venga sistematicamente collocata in fondo alle graduatorie ha riacceso un interesse che da tempo mancava. A colpire, infatti, non è solo il piazzamento, ma la continuità con cui viene confermato anno dopo anno, come se una parte del territorio fosse rimasta intrappolata in una lunga fase di immobilismo.

Un primato che nasce da percezioni consolidate

Negli ultimi anni si è discusso più volte dell’immagine di questa città, del modo in cui viene percepita e raccontata. Chi la conosce solo attraverso i numeri tende a immaginarla come un luogo senza slanci, mentre chi ci vive parla di un tessuto urbano dalle molte sfumature, a tratti contraddittorio ma ricco di tracce del passato. Le classifiche, tuttavia, fotografano una condizione che fatica a migliorare e che continua a incidere sulla reputazione complessiva.

Il giudizio negativo ha alimentato un confronto tra chi ritiene eccessiva la severità dei ranking e chi invece vede in questo risultato il riflesso di problemi reali e radicati nel tempo. Tra i cittadini prevale la volontà di rivendicare gli aspetti positivi, ma allo stesso tempo cresce la consapevolezza che per invertire la rotta servirebbe un rinnovamento profondo e continuativo.

calabria - Notizialocale
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Le ragioni dietro un titolo poco invidiabile

L’attenzione nazionale si è concentrata in particolare sulla città di Corigliano-Rossano, indicata come la “più brutta d’Italia” secondo classifiche che la collocano con costanza all’ultimo posto. Un’etichetta pesante, che non nasce da un singolo giudizio ma da una serie di parametri ripetutamente sfavorevoli. A incidere sono soprattutto la scarsa cura degli spazi, la frammentazione del tessuto urbano e la difficoltà nel valorizzare un patrimonio che altrove sarebbe considerato un punto di forza.

Secondo quanto riportato, negli anni sarebbero stati “messi da parte gli interventi urbanistici e la valorizzazione del patrimonio storico”, lasciando che la città della Calabria scivolasse progressivamente verso una condizione percepita come degradata. È questa combinazione di scelte mancate e trasformazioni incompiute ad aver contribuito al giudizio poco lusinghiero che oggi accompagna Corigliano-Rossano e che ne determina il triste primato.