Sportelli bancari fantasma: milioni di italiani senza filiale sotto casa | Come bisogna fare da adesso in poi
Bancomat-Notizialocale.it (Fonte:Canva)
La chiusura massiccia delle filiali sta ridisegnando il rapporto tra cittadini e banche: milioni di italiani restano senza sportello sotto casa, costretti a spostamenti, code ai bancomat e un utilizzo forzato dei servizi digitali.
Negli ultimi anni il panorama bancario italiano ha subito una trasformazione radicale. Quello che un tempo era un presidio fisso nei quartieri, soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie urbane, oggi sta scomparendo con una velocità sorprendente. La cosiddetta “desertificazione bancaria” non è più una previsione ma una realtà: intere zone del Paese si ritrovano senza sportello fisico, lasciando cittadini e attività commerciali senza un riferimento tangibile per operazioni essenziali.
La spinta verso la digitalizzazione ha accelerato la chiusura degli sportelli, riducendo costi e personale ma aumentando la distanza tra clienti e istituti di credito. Per molti, soprattutto utenti anziani o poco avvezzi alle tecnologie, la presenza di una filiale era più di un semplice punto operativo: rappresentava sicurezza, assistenza immediata e possibilità di risolvere problemi complessi senza passare da call center o moduli online. L’assenza di una sede fisica cambia il modo in cui le persone vivono il denaro e la sua gestione quotidiana.
Centri minori e periferie senza sportello: quando un prelievo diventa un viaggio
La desertificazione bancaria colpisce in modo particolare i comuni piccoli e le aree più isolate. Qui, la chiusura di una filiale significa dover percorrere chilometri per un’operazione che richiede pochi minuti. Prelevare contante, versare assegni o chiedere informazioni diventa un’attività che comporta tempo, spostamenti e costi aggiuntivi, soprattutto per chi non dispone di mezzi propri o vive in zone collegate da trasporti scarsi.
Nei quartieri periferici delle grandi città lo scenario non è molto diverso. La riduzione degli sportelli spinge le persone a concentrare tutte le operazioni su pochi punti rimasti attivi, generando file davanti ai bancomat e rallentamenti che si ripercuotono sull’intera comunità. È un segnale chiaro di come la gestione del contante e dei servizi bancari stia diventando più complessa, proprio mentre il ritmo della vita quotidiana richiede soluzioni veloci e facilmente accessibili.

App obbligatorie, servizi online e nuovi disagi: il digitale non basta per tutti
La risposta delle banche alla scarsità di sportelli è la stessa: app, home banking e assistenza da remoto. Soluzioni sicuramente funzionali, ma non sempre alla portata di tutti. Una parte consistente della popolazione, infatti, non possiede gli strumenti tecnologici o le competenze necessarie per utilizzare le applicazioni bancarie con sicurezza. L’obbligo implicito di affidarsi ai canali digitali rischia quindi di ampliare il divario tra chi è connesso e chi si trova ai margini della tecnologia.
A questo si aggiungono problemi concreti: limiti di prelievo ai bancomat, guasti frequenti degli sportelli automatici rimasti operativi, difficoltà nel gestire operazioni più complesse come successioni, mutui o contestazioni. La banca digitale è comoda, ma non può sostituire del tutto la relazione umana, soprattutto per chi ha esigenze specifiche o vive situazioni delicate. In un Paese che invecchia e in cui la tecnologia non avanza allo stesso ritmo per tutti, la chiusura delle filiali rischia di trasformarsi in un fattore di esclusione, oltre che in un disagio quotidiano.
