Polenta a fiumi nella Tuscia | Civitella d’Agliano lancia la Polentazza dal 28 al 30 novembre: tre giorni di paioli fumanti nel borgo arroccato

Sagra della polenta

Sagra della Polenta (Italy By Events) - NotiziaLocale

La “Polentazza” torna a Civitella d’Agliano dal 28 al 30 novembre con tre giorni dedicati ai paioli fumanti, alla cucina contadina e all’atmosfera di un borgo arroccato che d’inverno diventa irresistibile.

Civitella d’Agliano, con le sue pietre chiare e la posizione strategica che domina la valle, è uno dei borghi della Tuscia che più si presta alle feste d’autunno. Quando le temperature si abbassano e l’aria profuma di legna, la polenta diventa il piatto che scalda mani e serate. La “Polentazza”, appuntamento ormai radicato nel calendario locale, richiama visitatori da tutta la provincia con ricette rustiche, sapori robusti e un’atmosfera conviviale che riempie vicoli e piazzette.

Il fascino dell’evento sta proprio nella semplicità: grandi paioli che borbottano senza sosta, cucchiai che girano lentamente e porzioni generose che raccontano la tradizione agricola della zona. Civitella d’Agliano si trasforma in una cucina a cielo aperto, dove la polenta diventa un pretesto per ritrovarsi, passeggiare e scoprire il borgo in una delle sue versioni più suggestive.

La polenta come non la mangi mai: condimenti, ricette e segreti dei paioli

La Polentazza propone piatti che cambiano da stand a stand, mantenendo però un filo rosso legato alla tradizione. Oltre alla polenta classica con sugo di carne, si trovano varianti con funghi, salsiccia, formaggi locali e condimenti tipici della Tuscia. Gli stand di volontari e associazioni cucinano ininterrottamente, alimentando i paioli con legna che sprigiona un profumo capace di attirare chiunque passi vicino alla piazza principale.

Il momento più atteso resta quello della “gran distribuzione”, quando i volontari riempiono centinaia di scodelle una dopo l’altra, in un ritmo quasi coreografico. È un rito collettivo che unisce abitanti e visitatori: ci si mette in fila, si assaggia, si torna per una seconda porzione e si scambiano pareri come in una grande tavolata di paese. Ogni anno qualche stand propone anche ricette creative, che rivisitano la polenta con ingredienti della zona e verdure di stagione.

Musica, vino rosso e il trucco per godersi la festa senza troppa attesa

Accanto ai piatti, la Polentazza offre musica dal vivo, spettacoli spontanei e banchetti di prodotti locali che completano l’esperienza. Il vino rosso della Tuscia scorre abbondante, tenendo al caldo l’atmosfera anche quando cala la sera e il borgo si illumina con luci dorate. Le vie strette permettono di scoprire angoli nascosti e scorci perfetti per qualche foto d’autunno, mentre l’odore della polenta guida i visitatori verso la piazza centrale.

Chi conosce bene l’evento consiglia di arrivare nel tardo pomeriggio, prima dell’orario di punta della cena: è il momento in cui la folla è più gestibile e si possono assaggiare più varianti senza troppe attese. Il trucco è puntare sugli stand defilati, quelli leggermente distanti dal cuore della festa, dove la polenta arriva altrettanto fumante ma con code più brevi. In un borgo che d’inverno sembra uscito da un presepe, la Polentazza diventa un invito irresistibile a lasciarsi scaldare dai sapori della Tuscia.