Attacco al centro islamico di Tivoli | Croci e svastiche dipinte sul cancello: tensione in città
Centro islamico Al Abrar Tivoli (Facebook) - NotiziaLocale
Nelle scorse ore, all’esterno del centro culturale “Al Abrar”, sito al civico 2 di via Tazio Nuvolari nella zona industriale del Barco a Tivoli Terme, sono comparsi con vernice spray una croce, una svastica e alcune scritte. Il responsabile dell’associazione, appena rinvenuto il tutto, ha subito segnalato l’accaduto al numero unico per le emergenze.
Il centro è un punto di riferimento per decine di realtà straniere e italiane convocate nella comunità musulmana locale: marocchini, egiziani, tunisini, pakistani, bengalesi, albanesi, romeni e perfino italiani frequentano lo spazio in Via Tazio Nuvolari. L’attacco viene dunque interpretato non solo come un vandalismo ma come un gesto carico di simbolismo e significato per l’intera collettività.
Contesto, reazioni e dimensione del gesto
Il comunicato inviato agli organi di stampa dal Partito della Rifondazione Comunista – Sezione di Tivoli definisce quanto accaduto come un «vigliacco attacco di matrice fascista», e invita cittadini e forze democratiche a mobilitarsi per ribadire che «l’odio non prevarrà sulla solidarietà». L’episodio pone l’accento sulla difficoltà di coesione e sul bisogno di protezione degli spazi della comunità islamica nel territorio.
Dal punto di vista delle forze dell’ordine, la segnalazione al 112 ha attivato la procedura e sarà compito della polizia verificare riprese, tracce della vernice, tempi e modalità dell’intervento. Non sono ancora note movenze precise né i responsabili dell’azione; le autorità mantengono riserbo investigativo.

Implicazioni e possibili sviluppi
Nei prossimi giorni è probabile che vengano organizzati momenti pubblici di solidarietà presso il centro culturale Al Abrar, come richiesto dagli stessi promotori dell’iniziativa. È anche atteso un intervento da parte delle istituzioni locali per ribadire i valori della tolleranza e della convivenza, e per supportare la comunità nel recupero del decoro dell’ingresso imbrattato.
La città di Tivoli si trova dunque di fronte a una prova della sua capacità di essere inclusiva e vigilante. Ogni gesto simbolico di odio richiede una risposta collettiva, affinché non rimanga isolato né diventi norma.
