Oltre il Pantheon | A Roma il nuovo percorso immersivo tra videomapping e archeologia: la Basilica di Nettuno e Campo Marzio si rivelano

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Pantheon Roma (Wiki) - NotiziaLocale

Un allestimento permanente ad alta tecnologia, intitolato «Oltre il Pantheon», guida il pubblico alla scoperta della Basilica di Nettuno e del Campo Marzio antico con videomapping e ricostruzioni virtuali.

Nel cuore di Roma, all’interno del Pantheon in piazza della Rotonda, dal 26 novembre prende vita un nuovo percorso immersivo che unisce tecnologia e ricerca storica. Si chiama «Oltre il Pantheon» ed è un itinerario espositivo permanente, curato da Luca Mercuri, che permette ai visitatori di esplorare capitoli poco noti della storia del monumento e del Campo Marzio, grazie a videomapping, ricostruzioni virtuali e installazioni audiovisive ad alto impatto scenografico.

Il percorso si sviluppa negli ambienti che agli inizi del Novecento l’ispettore ai monumenti Antonio Muñoz trasformò in un lapidarium, un deposito di marmi e reperti legati alla lunga vicenda architettonica, artistica e religiosa del Pantheon. Oggi quegli spazi vengono ripensati come un’esperienza immersiva, accessibile da un ingresso collocato sulla sinistra dell’attuale altare, dove il pubblico è accompagnato in un viaggio che fonde rigore storico e linguaggi digitali contemporanei.

Un percorso immersivo tra storia, luce e tecnologia

Una delle principali novità di «Oltre il Pantheon» è la ricostruzione virtuale della Basilica di Nettuno, edificata nella stessa stagione del Pantheon e poi andata in rovina intorno alla metà del Quattrocento. Chi percorre oggi via della Palombella può osservare soltanto la grande abside semicircolare e i resti del basamento in muratura che doveva accogliere la statua del dio del mare, Poseidon-Nettuno. Il nuovo allestimento, attraverso proiezioni e videomapping, restituisce al visitatore l’antico edificio con i suoi colori, le decorazioni e la monumentalità originaria, ricollocandolo virtualmente negli stessi spazi in cui sorgeva.

Un altro fulcro del percorso è dedicato al ruolo del Pantheon come vero e proprio epicentro di Campo Marzio. Un videomapping ricostruisce le trasformazioni urbanistiche dell’area in diverse epoche: dall’età tardo-repubblicana a quella augustea, dall’epoca adrianea fino alla fase severiana e ai giorni nostri. Le immagini mostrano, con sovrapposizioni chiare e intuitive, come si siano evoluti edifici, assi viari e spazi pubblici, con un metodo che richiama l’impostazione della recente sistemazione della Forma Urbis al Celio. Osservando dall’alto il Campo Marzio attuale, lo spettatore può così “rileggere” tutte le tracce dell’antico tessuto romano ancora presenti nella città contemporanea.

Particolarmente suggestiva è poi la sezione che illustra il rapporto tra il Pantheon e la luce del sole. Un videomapping spettacolare mostra come, in date precise, il fascio di luce proveniente dall’oculo della cupola – del diametro di circa 9 metri – si posizioni in punti diversi dell’edificio: il 21 dicembre, il 7 aprile, il 21 giugno e il 5 settembre. Tra tutte le ricorrenze, emerge il 21 aprile, tradizionalmente considerato il Natale di Roma, quando il sole inquadra l’ingresso del Pantheon, creando un effetto quasi teatrale che oggi viene spiegato e valorizzato con linguaggi visivi contemporanei.

Ricostruzioni virtuali, simboli e nuove narrazioni del Pantheon

Il nuovo allestimento non si limita alla fase pagana del monumento, ma dedica ampio spazio anche al Pantheon come basilica cristiana. Viene ripercorso il momento della consacrazione a Basilica di Santa Maria ad Martyres, avvenuta il 13 maggio 609 per volontà di papa Bonifacio IV, dopo la donazione dell’edificio da parte dell’imperatore bizantino Foca. Le proiezioni richiamano anche le cronache riportate da storici come Gregorovius, offrendo al pubblico un contesto narrativo che intreccia fonti antiche e strumenti multimediali.

Grazie alle ricostruzioni curate dall’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali di Roma, diretto ad interim da Luca Mercuri, vengono presentati alcuni elementi significativi della storia artistica e religiosa del luogo. Tra questi, i frammenti di affreschi compresi tra il XII e il XIV secolo, distrutti in epoca moderna per far posto alle tombe di Vittorio Emanuele II e di Umberto I, oggi rievocati in chiave virtuale per restituirne la memoria.

Un altro focus riguarda il ciborio realizzato tra il 750 e l’850, riproposto con le lastre originali decorate da pavoni, simboli di immortalità, resurrezione e rinascita. Davanti all’altare trovano posto anche il tabernacolo del XVIII secolo, con i marmi policromi e lo sportello dorato che raffigura il Cristo risorto, e la ricca edicola voluta da Clemente XI nel 1711 per ospitare l’icona bizantina della Madonna Odigitria, «colei che conduce». Quest’ultima, tradizionalmente attribuita a san Luca, è oggi conservata nella Cappellina d’Inverno dopo un lungo restauro sostenuto da Bulgari e concluso nel 2024.

L’intero progetto, promosso dalla Direzione generale Musei guidata da Massimo Osanna, nasce con l’obiettivo di utilizzare il videomapping e le tecnologie immersive non come semplice spettacolo, ma come strumento per rendere più comprensibili e accessibili capitoli complessi della storia di Roma. Il nuovo itinerario «Oltre il Pantheon» invita così il pubblico a guardare oltre la celebre cupola, scoprendo la stratificazione di culti, potere e arte che ha attraversato il sito nei secoli, e offrendo una chiave di lettura contemporanea a uno dei luoghi simbolo dell’Urbe.