Casa: il mutuo deve essere fisso o variabile? Secondo gli esperti c’è una scelta corretta | Sbagliare può pesare centinaia di euro ogni mese
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La domanda più comune tra chi sta per comprare casa torna centrale: meglio scegliere un mutuo a tasso fisso o variabile? Secondo le analisi finanziarie oggi esiste un’opzione più sicura per la maggior parte delle famiglie.
La scelta del mutuo è una delle decisioni economiche più delicate della vita: incide sul budget per decenni e può cambiare radicalmente la sostenibilità dell’investimento. Tassi in rialzo, politica monetaria incerta e oscillazioni del mercato rendono ancora più complesso orientarsi senza una guida. Gli esperti sottolineano come sia fondamentale conoscere il proprio profilo finanziario e prevedere, nei limiti del possibile, la stabilità del proprio reddito nel lungo periodo.
In un contesto economico dove i tassi possono cambiare in pochi mesi, le famiglie rischiano di pagare molto più del previsto se scelgono l’opzione sbagliata. Una differenza di poche decine di punti base può trasformarsi in un aumento di centinaia di euro ogni mese, specialmente nei mutui con durata oltre i vent’anni.
Il tasso fisso: stabilità e sicurezza per chi non vuole sorprese
Secondo gli esperti consultati da Money.it, il tasso fisso resta oggi la scelta più solida per la maggior parte delle famiglie. La principale ragione è la prevedibilità: la rata rimane identica per tutta la durata del mutuo, senza sorprese e senza l’ansia di rincari improvvisi. È una soluzione particolarmente indicata per chi ha redditi stabili, budget limitato e poca tolleranza al rischio.
Il fisso permette di proteggersi da eventuali rialzi dei tassi decisi dalla Banca Centrale Europea. In uno scenario caratterizzato da incertezza e movimenti ancora altalenanti, bloccare la rata può evitare sgradite impennate future. Chi decide oggi per il fisso sa esattamente quanto pagherà in ogni mese dei prossimi vent’anni.

Il tasso variabile: quando conviene davvero (e quando diventa un rischio)
Il mutuo variabile offre all’inizio rate più leggere, ma espone direttamente alle oscillazioni dei tassi di mercato. È la soluzione adatta solo a chi ha grande margine economico o prevede un calo dei tassi nel medio periodo. Gli esperti avvertono però che, con l’attuale instabilità, puntare sul variabile significa accettare un rischio elevato: bastano due rialzi consecutivi per trovarsi con una rata molto superiore.
Il variabile può convenire a chi ha un reddito molto solido e vuole sfruttare eventuali riduzioni dell’indice Euribor. Tuttavia, senza un cuscinetto economico adeguato, questa opzione può diventare pericolosa e incidere pesantemente sul bilancio familiare. La regola degli esperti è chiara: il variabile va scelto solo se si è davvero in grado di sostenere aumenti imprevisti.
