Vuoi mettere casa in vendita? Attenzione al prezzo che dichiari: questo qui fa scattare i controlli del Fisco
Controlli del fisco-Notizialocale.it (Fonte: Pexels)
Chi vende un immobile deve fare attenzione: secondo quanto riportato da Brocardi.it, l’Agenzia delle Entrate ha rafforzato i controlli sul valore dichiarato nelle compravendite, incrociando dati catastali, di mercato e bancari per individuare prezzi troppo bassi rispetto alla realtà.
Nel mercato immobiliare italiano la pratica di dichiarare un prezzo inferiore a quello realmente concordato è stata a lungo un fenomeno diffuso. Ma con le nuove tecnologie di incrocio dei dati e con le verifiche rese più rapide dai sistemi digitali, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a monitorare con precisione ogni passaggio sospetto. L’obiettivo è evitare perdite di gettito e assicurare trasparenza nelle transazioni.
I controlli non riguardano solo il venditore, ma anche l’acquirente, entrambi responsabili della corretta dichiarazione. Una valutazione errata o troppo distante dal valore di mercato può oggi trasformarsi in un accertamento con recupero di imposta, sanzioni e interessi, anche a distanza di anni dal rogito.
Come funziona il nuovo controllo fiscale sul prezzo di vendita
Secondo la ricostruzione di Brocardi.it, l’Agenzia delle Entrate utilizza una serie di indicatori per verificare se il prezzo dichiarato è coerente con i valori della zona. La banca dati OMI, infatti, permette di confrontare automaticamente il valore riportato nell’atto con quello medio degli immobili simili presenti nello stesso quartiere. Se la differenza è eccessiva, parte un controllo mirato.
L’analisi fiscale oggi si basa su tre livelli: l’andamento del mercato locale, le caratteristiche catastali dell’immobile e i dati relativi a mutui e finanziamenti richiesti per l’acquisto. Se, ad esempio, il mutuo supera il prezzo dichiarato, il sistema segnala la transazione come anomala. L’Agenzia può così contestare il valore dichiarato e chiedere documenti aggiuntivi per giustificare la somma riportata nel rogito.

Cosa succede se il prezzo è troppo basso e quali rischi si corrono
Se dal controllo emerge che l’immobile è stato venduto a un prezzo non credibile rispetto ai valori di mercato, l’Agenzia delle Entrate può procedere con un accertamento e determinare d’ufficio un valore diverso da quello dichiarato. In questo caso scattano il recupero delle imposte dovute, le sanzioni per infedele dichiarazione e gli interessi calcolati dalla data del rogito.
L’azione di controllo può riguardare soprattutto seconde case, immobili commerciali, box auto e terreni edificabili, tipologie più esposte al rischio di sottovalutazione. La normativa attuale permette all’Agenzia di intervenire anche quando l’atto sembra formalmente corretto, se l’analisi dei dati dimostra che il prezzo non è plausibile. Per i contribuenti diventa quindi fondamentale dichiarare un valore realistico, documentabile e allineato ai valori OMI, evitando problemi futuri.
