Conti correnti sempre più cari: la micro-commissione che pesa davvero | il dettaglio che le banche non pubblicizzano

Banca d'italia - Notizialocale

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Secondo la Banca d’Italia, l’aumento dei costi dei conti correnti dipende sempre più da una serie di micro-commissioni ripetute che, pur partendo da pochi centesimi, finiscono per incidere in modo concreto sul bilancio annuale dei correntisti.

Negli ultimi anni il costo medio di un conto corrente ha registrato una crescita costante, e l’ultimo monitoraggio della Banca d’Italia ha evidenziato un fenomeno spesso ignorato dai clienti: l’aumento non deriva soltanto dal canone o dalle spese ricorrenti già note, ma anche da piccole voci che vengono applicate con frequenza elevata. Si tratta di addebiti minimi, talvolta inferiori ai dieci centesimi, che tuttavia si accumulano nel tempo, generando costi ben più elevati di quanto percepito. È un meccanismo che penalizza soprattutto chi utilizza il conto per molte operazioni quotidiane e chi si affida ai servizi digitali, spesso convinto che ogni attività sia gratuita.

La questione riguarda tutte le principali categorie di cliente, perché quasi ogni conto moderno prevede una combinazione di operazioni gratuite e altre soggette a una tariffazione minima. Non è raro che queste voci siano indicate nei documenti contrattuali in modo poco intuitivo oppure in sezioni che il correntista medio tende a non consultare nei dettagli. Per questa ragione la Banca d’Italia sottolinea l’importanza di conoscere in anticipo quali siano le operazioni soggette a costo, ricordando che anche una differenza infinitesimale può trasformarsi in cifre rilevanti se moltiplicata per centinaia di movimenti.

Quali sono davvero le micro-commissioni che fanno aumentare il costo del conto

La prima categoria individuata dalla Banca d’Italia è quella delle micro-commissioni legate ai pagamenti ricorrenti. Ogni volta che un addebito diretto viene eseguito sul conto, in alcuni pacchetti bancari può essere addebitato un costo minimo. Questo significa che abbonamenti digitali, servizi in abbonamento, piattaforme streaming o app che effettuano addebiti automatici possono attivare una voce di spesa aggiuntiva. Anche se si tratta di pochi centesimi, l’effetto cumulativo è significativo per chi utilizza molti servizi o ha numerosi addebiti mensili. In questi casi, ogni singola operazione ripetuta produce una micro-uscita che rimane spesso invisibile fino al riepilogo annuale. Altrettanto diffusa è la micro-commissione applicata alla registrazione dei movimenti. Molti conti “moderni” prevedono un numero limitato di operazioni gratuite. Quando il cliente supera la soglia stabilita, ciascun movimento aggiuntivo — un bonifico, un pagamento POS, un trasferimento istantaneo o perfino un prelievo — genera un costo che può variare da pochi centesimi a qualche decina.

Questo modello penalizza soprattutto chi fa un uso intensivo del conto corrente e non tiene traccia del numero di operazioni effettuate. La Banca d’Italia segnala che questa forma di tariffazione risulta particolarmente insidiosa perché colpisce sia chi utilizza lo sportello fisico sia chi privilegia le operazioni digitali. Un’ulteriore voce riguarda le micro-commissioni collegate ai servizi informativi. Alcune banche applicano costi minimi per l’invio di notifiche, estratti conto aggiuntivi, rendicontazioni intermedie o documenti richiesti fuori dal ciclo standard. Sebbene tali addebiti siano spesso giustificati come costi per la digitalizzazione, finiscono per creare una serie di piccole spese che si sommano nel corso dell’anno. Anche qui l’importo è minimo, ma ripetuto più volte può incidere sul totale finale. In particolare, i correntisti che richiedono controlli frequenti o documenti extra possono ritrovarsi a pagare cifre superiori alle aspettative.

Micro-commissioni - Notizialocale
Micro-commissioni – Notizialocale

Perché queste voci non vengono evidenziate e cosa comportano per i clienti

La ragione per cui queste micro-commissioni non compaiono nelle comunicazioni commerciali è semplice: metterle in evidenza renderebbe meno attraenti quei conti presentati come “a basso costo”. La Banca d’Italia ricorda che, pur essendo riportate nei documenti informativi, queste voci sono collocate in sezioni tecniche che non sempre risultano facilmente comprensibili. Il linguaggio utilizzato e la frammentazione delle informazioni contribuiscono a creare un quadro poco trasparente, che può indurre molti clienti a sottovalutare la reale portata delle spese previste. L’impatto sul bilancio familiare è tutt’altro che marginale. Un conto che applica micro-commissioni da 10 centesimi su determinate operazioni potrebbe portare a un costo aggiuntivo di diverse decine di euro all’anno, soprattutto se il cliente utilizza frequentemente pagamenti digitali, domiciliazioni, trasferimenti o richiede notifiche costanti. Per alcune famiglie, queste somme rappresentano l’equivalente di un canone annuo aggiuntivo, nascosto però sotto forma di micro-addebiti successivi. È per questo che la Banca d’Italia invita i correntisti a monitorare con attenzione i movimenti e a verificare periodicamente il foglio informativo del proprio conto, così da capire quali voci impattano realmente sulle spese mensili.

A incidere profondamente è anche la percezione del costo stesso. Molti correntisti si accorgono dell’aumento solo quando consultano il riepilogo annuale, rendendosi conto che la spesa complessiva è stata influenzata soprattutto da voci minime ma ripetute. Questa dinamica alimenta insoddisfazione e genera un senso di poca trasparenza, in un periodo in cui le famiglie cercano strumenti di gestione del denaro prevedibili e senza sorprese. La presenza di micro-commissioni poco pubblicizzate, invece, può alterare il rapporto tra costo percepito e costo reale, creando una distanza che la Banca d’Italia sta monitorando con particolare attenzione. Alla luce di queste dinamiche, diventa fondamentale per ogni correntista valutare non solo il canone del conto, ma anche tutte le voci aggiuntive che possono emergere con l’utilizzo quotidiano. Le micro-commissioni rappresentano un dettaglio spesso ignorato, ma capace di orientare la convenienza effettiva di un prodotto bancario. Conoscere nel dettaglio come funzionano, quando si applicano e quanto pesano permette di prendere decisioni più consapevoli e di individuare un conto realmente adatto alle proprie esigenze, evitando costi nascosti che rischiano di erodere lentamente, ma costantemente, le risorse delle famiglie.