Francesco Rocca rompe gli indugi: la mossa che agita il Lazio a mille giorni dal voto

Francesco Rocca rompe gli indugi: la mossa che agita il Lazio a mille giorni dal voto

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Una riunione blindata, parole pesanti e un obiettivo già scolpito: ora la maggioranza sa esattamente cosa farà il governatore

C’è un clima da resa dei conti, ma anche da rilancio ambizioso, dietro la lunga giornata che Francesco Rocca ha voluto organizzare a Villa Mondragone, nel cuore dei Castelli Romani. Il governatore del Lazio, giunto al traguardo simbolico dei mille giorni di mandato, ha riunito l’intera squadra di maggioranza e i segretari regionali dei partiti per un confronto tutt’altro che formale. Una riunione politica che somiglia più a un giro di boa: la fotografia di ciò che è stato fatto e, soprattutto, la definizione di ciò che dovrà accadere da qui al 2028.

Rocca, ex presidente della Croce Rossa Italiana, è stato eletto a febbraio 2023 e ha attraversato una legislatura complessa, segnata da sfide sulla sanità, sul debito pubblico e sulla gestione del territorio. Oggi rivendica risultati considerati “strutturali”, mentre prepara un’accelerazione che promette di influenzare profondamente il futuro politico della Regione. Il messaggio è chiaro: il lavoro non è finito, serve continuità. E per questo, ha ribadito ancora una volta, sarà lui a correre per il bis nel 2028.

Mille giorni, un bilancio politico che fa rumore

La relazione con cui Rocca ha aperto la giornata non è stata solo una lista di interventi, ma una vera dichiarazione d’intenti. Ha sottolineato i progressi in ambiti cruciali come l’urbanistica, l’assistenza sociale e le politiche per i caregiver, ma soprattutto ha insistito sugli effetti delle riforme sanitarie, tema storicamente delicato per il Lazio. Secondo quanto riportato dalle agenzie, il presidente si è detto soddisfatto della “tenuta” del sistema sanitario regionale e dei passi avanti su debito, spesa e investimenti.

Eppure, tra gli addetti ai lavori, è soprattutto l’orizzonte futuro a catalizzare l’attenzione. Rocca ha annunciato che il prossimo biennio sarà decisivo, con particolare pressione sulla legge per la famiglia – già finita al centro di accese polemiche –, sulla riforma di Ater e sul nuovo piano rifiuti, ancora atteso. È la fase in cui, promette, si passerà dalle intenzioni ai risultati tangibili.

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Il futuro è già scritto: Rocca punta dritto al 2028

Durante l’incontro, il governatore ha ringraziato assessori, consiglieri e segretari regionali per il lavoro svolto finora, ma la frase che ha segnato la giornata è un’altra: “Nel 2028 saremo di nuovo in corsa”. È la conferma definitiva di ciò che Rocca sostiene da mesi: la sua candidatura per il secondo mandato non è solo probabile, è praticamente certa. Una scelta motivata dalla convinzione che un solo quinquennio non basti per completare il ciclo di riforme avviato.

La maggioranza lo sostiene, e il paragone con la linea scelta dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non è casuale. Entrambi puntano sulla continuità amministrativa come chiave per consolidare ciò che è stato avviato. Nel caso di Rocca, l’obiettivo dichiarato non cambia: “Proseguire sulla strada intrapresa, portare avanti le riforme necessarie e soddisfare la volontà di cambiamento dei cittadini del Lazio”. Una promessa che, dopo mille giorni, suona più come un impegno personale che come uno slogan politico.