Meno di mezz’ora di auto da Roma e troverai il “borgo degli artisti” | Abbandono, rinascita e oggi vita: il viaggio vale l’esperienza
Scopri Calcata, il borgo medievale salvato da hippies e artisti. Un viaggio nella Valle del Treja tra storia, magia e atmosfere bohémien a due passi da Roma.
Calcata borgo degli artisti (WIKI) - NotiziaLocale
Immaginate un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, non per inerzia, ma per una precisa scelta di vita. A circa quaranta chilometri da Roma, nel cuore della Tuscia viterbese, sorge Calcata, un borgo che sfida le leggi della gravità e della modernità. Arroccato su uno sperone di tufo rosso che domina la rigogliosa Valle del Treja, questo piccolo centro medievale è oggi conosciuto come il “borgo degli artisti”. Ma la sua è una storia di resistenza: condannato a morire dallo Stato, è stato salvato da una comunità di sognatori che ne ha fatto uno dei luoghi più suggestivi e mistici d’Italia.
Una storia di abbandono e rinascita
La vicenda di Calcata è unica nel panorama italiano. Negli anni Trenta, precisamente nel 1935, un decreto regio dichiarò il borgo pericolante a causa della presunta instabilità della rupe tufacea su cui poggiava. Gli abitanti originari furono costretti ad abbandonare le loro case secolari per trasferirsi a valle, nella neonata Calcata Nuova, lasciando il centro storico in uno stato di spettrale abbandono. Per decenni, il borgo vecchio rimase vuoto, un guscio di pietra silenzioso avvolto dalla vegetazione, in attesa di un crollo che, fortunatamente, non avvenne mai.
La svolta arrivò tra gli anni Sessanta e Settanta. Mentre l’Italia correva verso l’industrializzazione e il boom economico, un gruppo eterogeneo di artisti, hippies e intellettuali, provenienti da ogni parte del mondo, iniziò a notare quel villaggio fantasma. Laddove le istituzioni vedevano pericolo, questi nuovi pionieri videro bellezza e libertà. Iniziarono a occupare e ristrutturare le antiche abitazioni, spesso prive di servizi essenziali, trasformando le stalle in atelier e le cantine in laboratori. Fu un atto di amore e di disobbedienza civile che portò alla revoca dell’ordine di demolizione solo negli anni Novanta, sancendo definitivamente la rinascita di Calcata.
Il rifugio degli artisti e dei sognatori
Oggi, camminare per i vicoli di Calcata significa immergersi in un’atmosfera rarefatta, quasi onirica. Il borgo non è un semplice museo a cielo aperto, ma una comunità viva e pulsante. Le case di tufo ospitano pittori, scultori, musicisti, attori e artigiani che hanno scelto di vivere lontano dal caos metropolitano. Non troverete automobili tra le mura del centro storico; l’unico rumore è quello del vento che risale dalla valle, dei passi sul selciato e delle conversazioni che si intrecciano nelle piazzette.
Ogni angolo del paese trasuda creatività. Le porte delle case sono spesso aperte, invitando i visitatori a scoprire botteghe dove si lavora il cuoio, la ceramica o il vetro. È facile imbattersi in installazioni artistiche spontanee, murales nascosti o gatti sornioni che sembrano essere i veri custodi del luogo. Un punto di riferimento storico è la sala da tè che offre centinaia di miscele diverse, simbolo di quella cultura della lentezza e della convivialità che caratterizza il borgo. A Calcata, l’arte non è solo esposta: è vissuta quotidianamente, intrecciata indissolubilmente con l’architettura medievale che la ospita.
Perché visitare Calcata oggi: un’esperienza slow
Visitare Calcata è un antidoto alla frenesia della vita moderna. È la meta ideale per chi cerca un’esperienza di slow tourism autentica. Qui il segnale del cellulare è spesso debole o assente, un dettaglio che si trasforma in un vantaggio: costringe a disconnettersi dal mondo digitale per riconnettersi con quello reale. Il borgo offre un’esperienza sensoriale completa, che va oltre la semplice visita turistica.
Oltre all’arte e all’architettura, c’è la natura prepotente del Parco Regionale Valle del Treja. I sentieri che partono dal borgo permettono di esplorare forre vulcaniche, cascate e resti archeologici dell’antica civiltà falisca. Anche la gastronomia gioca un ruolo fondamentale: le piccole trattorie del centro offrono una cucina genuina, legata ai prodotti del territorio, da gustare con calma, magari su una terrazza affacciata sul precipizio verdeggiante.
Andare a Calcata significa accettare un invito a rallentare. È un luogo che insegna come la bellezza possa nascere dalle crepe e come la cultura possa salvare la storia dall’oblio. Che siate appassionati d’arte, amanti della natura o semplici curiosi in cerca di magia, questo borgo sospeso nel vuoto saprà regalarvi una prospettiva diversa sul mondo.
