Qualità della vita, il dato che scuote Roma: recupero record ma un primato fa gelare il sangue ai cittadini

Qualità della vita, il dato che scuote Roma: recupero record ma un primato fa gelare il sangue ai cittadini

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La Capitale risale come nessun’altra grande città, ma un indicatore la spinge all’ultimo posto d’Italia e apre un caso politico

C’è un doppio volto nella fotografia che Il Sole 24 Ore dedica quest’anno alla qualità della vita nelle province italiane, e Roma appare esattamente nel mezzo di questo contrasto. Da un lato, la Capitale compie un balzo che nessuna altra città metropolitana è riuscita a realizzare, scalando ben tredici posizioni in un solo anno e arrivando così al 46° posto della classifica nazionale. Dall’altro, però, resta intrappolata in indicatori che continuano a restituire un’immagine complessa, con criticità radicate che il miglioramento generale non riesce ancora a cancellare.

La 36esima edizione dell’indagine, basata su novanta parametri che misurano benessere, servizi, sicurezza e vivibilità, conferma la distanza che separa Roma dalle province più performanti, con Trento, Bolzano e Udine ancora sul podio. Ma segna anche un cambio di passo che, nelle intenzioni dell’amministrazione capitolina, dovrebbe rappresentare l’inizio di un percorso di risalita più ampio. Per capire quanto questa inversione sia reale, però, bisogna osservare da vicino le luci e le ombre che compongono il quadro.

Roma cresce dove investe, ma resta in difficoltà dove è più fragile

Tra gli indicatori più positivi spicca la voce “Affari e lavoro”, dove Roma si piazza al settimo posto, pur perdendo cinque posizioni rispetto al 2024. Risultati incoraggianti arrivano anche dal comparto “Cultura e tempo libero”, che la colloca quindicesima a livello nazionale, e da “Demografia e società”, dove la città recupera dieci posizioni in un solo anno. È qui che emergono segnali di vitalità: più diplomati, più medici di base rispetto alla media nazionale, e una qualità della vita femminile valutata nettamente migliore rispetto al dato italiano, con un indice pari a 655 contro i 556 della media nazionale.

Eppure, basta scendere nell’elenco degli indicatori critici per ritrovare i nodi che continuano a frenare il salto definitivo della Capitale. Su “Giustizia e sicurezza”, Roma è al 104° posto. Ancora peggiore la performance su categorie specifiche: nell’indicatore relativo ai reati connessi allo spaccio di droga, la città è ultima in Italia, con 106 denunce ogni centomila abitanti contro una media nazionale che si ferma a poco più di 49. Numeri che diventano ancora più pesanti se affiancati a quelli delle rapine in strada e degli scippi, entrambi superiori alla media nazionale e indice di un disagio radicato.

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Criminalità e solitudine, i due talloni d’Achille della Capitale

L’indice di criminalità complessivo conferma la tendenza: Roma si posiziona al 105° posto, con oltre 6.400 reati registrati contro i 3.430 del valore nazionale. Ma accanto ai numeri ufficiali c’è anche un altro dato, forse ancora più significativo: quello della percezione di insicurezza. Secondo i rilevamenti Istat del 2023, i residenti nella Capitale sono tra i più preoccupati d’Italia, collocando Roma al 106° posto su 107 province.

A rendere ancora più complesso il quadro sociale della città c’è un indicatore che passa spesso in secondo piano, ma che dice molto sulla qualità della vita reale: l’indice di solitudine. Qui Roma si ferma al 100° posto, con il 44% dei nuclei familiari formati da una sola persona. Una percentuale che racconta un tessuto urbano sempre più frammentato, dove i servizi avanzano ma i legami sociali si assottigliano.

La capitale, dunque, risale e sorprende, ma resta sospesa fra un miglioramento innegabile e una serie di debolezze profonde. E la domanda, ora, è una sola: basterà il ritmo di questa crescita per invertire definitivamente una tendenza pluriennale? La risposta sarà nel prossimo anno, quando Roma dovrà dimostrare se queste tredici posizioni recuperate sono solo un rimbalzo o il primo vero passo verso un cambio di rotta strutturale.