Nuovi sondaggi politici: crollano da una parte, risalgono dall’altra | Cambia lo scenario delle prossime elezioni
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Il centrodestra perde terreno mentre tre partiti dell’opposizione guadagnano consensi: i numeri che stanno agitando il dibattito politico
Il termometro politico italiano continua a muoversi e, questa volta, la direzione è tutt’altro che scontata. L’ultima rilevazione di Swg mostra infatti un panorama in trasformazione, dove il blocco di governo registra piccoli ma significativi cali, mentre le principali forze dell’opposizione conquistano nuovi punti e iniziano a intravedere un possibile cambio di passo. Un ribaltamento lento ma costante, che inizia a mettere pressione alla maggioranza e a riaccendere le strategie in vista delle elezioni previste tra circa un anno e mezzo.
Numeri alla mano, il quadro che emerge non riguarda solo i singoli partiti, ma la composizione dei due blocchi: da un lato un centrodestra che resta fortissimo, ma che mostra per la prima volta segni di assestamento; dall’altro un’opposizione che, pur frammentata, cresce in più componenti contemporaneamente. Ed è proprio questa dinamica a rendere i dati particolarmente interessanti per gli analisti.
Il centrodestra frena: FdI stabile, Lega e Forza Italia in calo
Partiamo dalle forze di governo. Fratelli d’Italia resta di gran lunga il primo partito del Paese, stabile al 31,3% con una mini-flessione di appena lo 0,1%. La leadership di Giorgia Meloni continua quindi a reggere, fungendo da pilastro di tutta la coalizione. Più complessa invece la situazione degli alleati. La Lega scende al 7,9%, perdendo lo 0,3% nell’ultimo mese: un dato che fa rumore se confrontato con la vittoria alle regionali in Veneto, che non sembra aver inciso sulle intenzioni di voto nazionali. Stesso valore per Forza Italia, ferma al 7,9% ma con un calo più contenuto di 0,1%.
L’unico partito di maggioranza in crescita è Noi Moderati, ora all’1,2% (+0,2%). Nel complesso, però, il centrodestra scende leggermente al 48,3%, una percentuale che resta altissima ma che mostra un rallentamento proprio mentre l’opposizione accelera. Un dato che potrebbe pesare nei prossimi mesi, soprattutto se dovesse concretizzarsi l’ipotesi di una legge elettorale proporzionale, già evocata da più parti.

L’opposizione cresce: Pd, M5s e Avs avanzano tutti insieme
Il Partito Democratico conferma la sua lenta ma solida risalita, arrivando al 22,2% (+0,3% in quattro settimane). Non una crescita clamorosa, ma una tendenza positiva ormai costante, accompagnata dai progressi delle altre forze di minoranza. Il Movimento 5 Stelle sale al 12,7%, un +0,1% che mantiene il partito di Conte in una zona stabile, mentre si apre il dibattito sulla possibile collaborazione con gli altri partiti progressisti in vista del voto.
Molto bene anche Alleanza Verdi-Sinistra, ora al 6,9% (+0,3%), che consolida il ruolo di terza forza dell’area. Tra i partiti centristi, Azione guadagna lo 0,2% arrivando al 3,3%, mentre Italia Viva scende leggermente al 2,4% e +Europa all’1,5%. Considerando i partiti che hanno corso insieme alle regionali, l’opposizione arriverebbe al 45,7%, appena due punti e mezzo dietro alla coalizione di governo.
Un divario ridotto che, pur non rappresentando ancora una vera minaccia elettorale, indica un cambio di clima politico e la possibilità – ancora tutta da costruire – che l’opposizione possa diventare competitiva se trovasse una formula unitaria.
Per ora resta una fotografia: il centrodestra tiene ma non avanza, l’opposizione cresce ma non si ricompone. Ma in politica, quando gli equilibri iniziano a muoversi, significa che qualcosa sta cambiando davvero.
