Storico locale di Roma Nord sotto sequestro: Sicurezza a rischio tra cavi pendenti e uscite bloccate

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Sequestrato uno storico locale di Roma Nord: uscite di sicurezza ostruite, impianti antincendio carenti, cavi elettrici pendenti e condizioni igieniche precarie hanno portato la Procura a convalidare il provvedimento.

Un locale storico di Roma Nord è stato posto sotto sequestro preventivo dalla Polizia di Stato dopo un controllo che ha fatto emergere una situazione definita “a rischio immediato” per clienti e personale. La verifica, condotta dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura, ha messo in luce una lunga serie di irregolarità strutturali e gestionali che, sommate, hanno delineato un quadro giudicato incompatibile con la sicurezza di chi frequentava il club, soprattutto nelle serate di maggiore affluenza.

Il locale, considerato da anni un punto di riferimento della movida della zona, continuava a organizzare serate oltre l’orario consentito e a gestire gli spazi interni in modo tale da compromettere le vie di fuga. A trasformarsi in un fattore di rischio non è stato un singolo elemento, ma l’insieme di comportamenti e omissioni che hanno riguardato uscite di emergenza, impianti antincendio, impianto elettrico, igiene e accessibilità. La successiva convalida del sequestro da parte della Procura della Repubblica di Roma ha confermato la gravità delle criticità riscontrate.

Secondo quanto accertato dagli agenti, le uscite di sicurezza erano state di fatto trasformate in aree di deposito improvvisato, rendendo difficile – se non impossibile – l’evacuazione rapida in caso di emergenza. In più zone del locale, materiali di ogni tipo occupavano passaggi e corridoi, riducendo lo spazio di manovra per clienti e personale.

Uscite di sicurezza ostruite e impianti antincendio inadeguati: i dettagli del blitz

Durante il sopralluogo, gli agenti hanno documentato una situazione definita “gravemente pregiudizievole” per l’incolumità delle persone presenti. Le vie di fuga risultavano compromesse dalla presenza di transenne, sgabelli, bombole di ossigeno e persino un pianoforte collocato in modo tale da bloccare l’accesso al terrazzo, una delle uscite utilizzabili in caso di evacuazione. In pratica, ciò che avrebbe dovuto garantire un deflusso rapido era stato riempito di ostacoli, in contrasto con le norme di sicurezza più basilari.

Non meno preoccupante il quadro relativo alla prevenzione incendi. Nel locale sono stati trovati estintori in numero insufficiente rispetto alla superficie e alla capienza dell’esercizio, alcuni dei quali con la revisione scaduta. Gli idranti risultavano privi di vetro di protezione o comunque non pienamente efficienti, mentre le porte tagliafuoco non erano oggetto di adeguata manutenzione. Un insieme di carenze che, in caso di incendio o principio di rogo, avrebbe potuto trasformarsi in un fattore decisivo nel peggiorare la situazione.

A rendere ancora più delicato il quadro, la presenza di cavi elettrici pendenti in diverse zone del locale. Una criticità non solo dal punto di vista estetico o organizzativo, ma soprattutto sotto il profilo della sicurezza: l’esposizione di cavi e collegamenti, specie in un ambiente affollato e soggetto a umidità e fumo, aumenta il rischio di cortocircuiti, scintille e guasti improvvisi.

Gli agenti hanno inoltre rilevato che l’attività proseguiva oltre i limiti orari autorizzati, con serate organizzate in modo non conforme a quanto previsto dalle autorizzazioni amministrative. Un elemento che, unito alle condizioni interne, ha contribuito a rafforzare la percezione di un locale non gestito nel rispetto dei parametri minimi di tutela degli avventori.

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Igiene precaria, accessibilità non garantita e la decisione della Procura

Accanto ai problemi di sicurezza strutturale, il sopralluogo ha evidenziato anche aspetti legati all’igiene e alla manutenzione degli ambienti. In cucina e nei servizi igienici erano presenti accumuli di materiali che, oltre a costituire una criticità sul piano sanitario, ostruivano ulteriormente il passaggio, peggiorando la situazione delle vie di fuga. L’area dedicata alla somministrazione presentava pavimenti dissestati, potenzialmente pericolosi per chi si muoveva tra i tavoli, specie in presenza di affollamento e luci soffuse.

Un’altra irregolarità segnalata dagli agenti riguarda l’ingresso del locale, privo della pedana mobile obbligatoria richiesta dalle norme sull’accessibilità. Un’assenza che penalizza in modo particolare le persone con mobilità ridotta, in contrasto con i principi di inclusione e abbattimento delle barriere architettoniche richiesti agli esercizi aperti al pubblico.

La combinazione di tutte queste criticità – mancato rispetto delle regole antincendio, mancata manutenzione di impianti e strutture, uso improprio degli spazi, carenze igieniche e non conformità alle norme di accessibilità – ha portato la Polizia di Stato a ritenere necessario il sequestro preventivo del locale. La misura è stata disposta come strumento per scongiurare il rischio che la situazione potesse continuare senza interventi correttivi.

La Procura della Repubblica di Roma, esaminata la documentazione e gli esiti del controllo, ha convalidato il sequestro, confermando la gravità del quadro emerso. Si apre ora una fase in cui saranno verificate le responsabilità e, eventualmente, indicati gli interventi necessari per riportare la struttura in condizioni di sicurezza e conformità. Fino ad allora, le luci dello storico locale di Roma Nord resteranno spente, a tutela di chi, fino a pochi giorni fa, lo frequentava ignaro delle irregolarità nascoste dietro la facciata di un club ormai considerato parte del paesaggio della movida cittadina.