Salva Casa, arriva la maxi-svolta: sanatorie più facili e multe tagliate dell’80% nella nuova manovra

Salva Casa, arriva la maxi-svolta: sanatorie più facili e multe tagliate dell’80% nella nuova manovra

Decreto_Salva_Casa_-_notizialocale.it

Nella Legge di Bilancio spunta l’emendamento che cambia tutto: addio doppia conformità, procedure più veloci e costi di regolarizzazione drasticamente ridotti.

Per migliaia di proprietari di casa, la vera notizia della prossima manovra non riguarda bonus o detrazioni, ma un cambiamento che potrebbe finalmente sbloccare anni di limbo burocratico. Il governo sta infatti preparando una revisione profonda del decreto Salva Casa, con una serie di modifiche che puntano a rendere molto più semplice, rapida ed economica la regolarizzazione degli abusi edilizi minori presenti in milioni di abitazioni italiane.

La stretta — anzi, la semplificazione — arriva attraverso un emendamento inserito nella nuova Legge di Bilancio, che interviene sui nodi più pesanti del sistema: il costo delle sanzioni, la doppia conformità urbanistica-edilizia e le procedure di calcolo oggi affidate all’Agenzia delle Entrate. Il risultato potrebbe essere una delle più significative operazioni di “pulizia” del patrimonio immobiliare italiano degli ultimi decenni, con effetti diretti sul mercato delle compravendite e indiretti sulla possibilità di ottenere mutui, ristrutturare o mettere a reddito immobili oggi bloccati da piccole irregolarità.

Multe ridotte e fine della doppia conformità: cosa cambia per le sanatorie

La novità più clamorosa riguarda il tetto delle sanzioni. Per le irregolarità più frequenti — come piccoli interventi eseguiti senza Scia o opere in lieve difformità — il limite massimo scenderebbe dagli attuali 10.328 euro a 2.068 euro. Una riduzione superiore all’80%, che rende la sanatoria molto più accessibile a chi finora rinunciava per motivi economici. Non si parla di condono edilizio, ma di una procedura che punta a risolvere le micro-difformità senza derogare alle norme urbanistiche.

Non meno importante è l’eliminazione della doppia conformità, il meccanismo che finora obbligava a dimostrare che l’opera contestata fosse in regola sia al momento della realizzazione sia al momento della richiesta. Una condizione che, nella pratica, rendeva impossibile sanare una parte enorme di interventi. Con la riforma, tutto viene sostituito da una unica istanza di sanatoria, più snella e più vicina alle reali esigenze del patrimonio edilizio attuale.

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Procedura più veloce e nuove agevolazioni: dalla rimozione del passaggio all’Agenzia delle Entrate al Fondo Casa rifinanziato

Un altro punto critico storicamente segnalato dai tecnici riguarda i tempi infiniti delle pratiche. Il nuovo impianto normativo prevede l’eliminazione del passaggio presso l’Agenzia delle Entrate per determinare l’importo dovuto: il calcolo della sanzione diventerebbe immediato, concordato tra professionista incaricato e Comune, riducendo di molto i tempi di chiusura.

Sul fronte economico, la manovra si prepara a rafforzare anche il Fondo Casa, già prorogato fino al 2027, che sostiene i mutui degli under 36 con ISEE fino a 40.000 euro. Si valuta inoltre il ritorno di una detrazione Irpef del 50% dell’Iva per chi acquista case ad alta efficienza energetica o effettua ristrutturazioni per migliorarne la classe.

Complessivamente, il pacchetto mira a liberare i Comuni dall’enorme mole di pratiche arretrate, rilanciare il mercato immobiliare e incentivare il recupero degli edifici esistenti, riducendo così anche il consumo di nuovo suolo. Una riforma che potrebbe cambiare la vita a milioni di proprietari, aprendo finalmente una via chiara per regolarizzare quello che per decenni è rimasto irrisolto.