Sondaggio in bilico, equilibrio politico stravolto: chi sale davvero e chi sta perdendo terreno in modo inesorabile

Sondaggio in bilico, equilibrio politico stravolto: chi sale davvero e chi sta perdendo terreno in modo inesorabile

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Il nuovo rilevamento Ixé cambia la fotografia del Paese: una forza politica sfonda di nuovo il 30%, mentre un’altra subisce il crollo più pesante degli ultimi mesi

Gli ultimi numeri diffusi da Ixé hanno riportato tensione e movimento in un quadro politico che sembrava essersi stabilizzato. A poche settimane dall’inizio del 2026, gli equilibri tra i partiti cambiano ancora una volta, mostrando un’Italia divisa, in transizione e sempre più polarizzata. Da una parte c’è chi rafforza una leadership costruita mese dopo mese, dall’altra c’è chi arretra in modo netto, lasciando interrogativi sul futuro della propria strategia.

Il dato più rilevante riguarda Fratelli d’Italia, che torna sopra la soglia psicologica del 30%, registrando un 30,3% che consolida la sua posizione di forza nella coalizione di governo. Un risultato che non appare episodico ma che rappresenta una conferma della stabilità del consenso attorno a Giorgia Meloni, che continua a imporsi come cardine dell’intero centrodestra. Anche rispetto ai dati di settembre, il partito guadagna un punto e si conferma il motore principale della crescita complessiva della coalizione.

Il Pd prova a tenere il passo, mentre il M5s vive la frenata più brusca

Il Partito democratico resta il primo avversario di FdI ma registra un leggero arretramento, attestandosi al 21,8%, due decimi in meno rispetto all’autunno. Un calo minimo, che però si inserisce in un trend non completamente lineare per i dem: il dato di novembre è infatti tra i più bassi dell’ultimo anno. Per il partito guidato da Elly Schlein si apre una fase cruciale, in cui l’obiettivo sarà ridurre il distacco dalla maggioranza in un contesto in cui la fine della legislatura si avvicina.

Il vero colpo di scena arriva però dal Movimento 5 Stelle, che perde l’1,1% in un solo rilevamento e scende al 13%. È la flessione più forte tra tutti i partiti, un’inversione di marcia che interrompe il consolidamento registrato nell’ultimo anno, quando i pentastellati si erano mantenuti stabilmente sopra l’11%. Nonostante il livello rimanga comunque più alto rispetto allo scorso inverno, il dato pesa e mette in discussione la capacità del M5s di proporsi come alternativa strutturale nell’area progressista.

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Il centrodestra interno si ridisegna, mentre Avs cresce e i piccoli faticano

Nel fronte della maggioranza, Forza Italia e Lega mantengono posizioni quasi speculari rispetto ai mesi scorsi. FI scende al 9,2% ma resta davanti alla Lega, che perde qualche decimo e si ferma al 7,8%. Una distanza che varia nelle diverse rilevazioni ma che conferma un equilibrio complessivo statico per entrambi i partiti, ancora lontani dai livelli del passato ma stabili nel proprio bacino elettorale.

Nel campo del centrosinistra più ampio, Alleanza Verdi-Sinistra continua a crescere: raggiunge il 7,1%, mettendo a segno un aumento di un punto nell’arco di due mesi. È uno dei pochi partiti a segnare un trend chiaramente positivo in un panorama dominato da fluttuazioni e assestamenti. Tra i partiti minori, invece, nessuna scossa: Azione si ferma al 3%, Italia Viva al 2,6%, +Europa arretra all’1,9% e Noi Moderati resta sotto l’1%.

Il sondaggio Ixé, nel suo insieme, ridisegna la mappa del consenso italiano e restituisce l’immagine di un Paese in cui una sola forza politica continua a crescere con costanza mentre attorno a lei si muovono equilibri frammentati. Con l’orizzonte del 2027 ancora lontano ma già influente, è evidente che i prossimi mesi saranno decisivi per capire se queste tendenze rappresentano un ciclo stabile o solo l’inizio di nuove, improvvise oscillazioni.