Rigenerazione urbana, arriva il maxi-fondo da 3,4 miliardi: cambia tutto per chi vive in case da ricostruire

Rigenerazione urbana, arriva il maxi-fondo da 3,4 miliardi: cambia tutto per chi vive in case da ricostruire

Rigenerazione_urbana_--_notizialocale.it

Una legge attesa da anni ridisegna il futuro dei quartieri più degradati: fondi certi per dieci anni, demolizioni, ricostruzioni e persino trasferimenti temporanei dei residenti.

Sta per arrivare una delle misure più incisive degli ultimi decenni sul modo in cui le città italiane cambieranno volto. Il disegno di legge sulla rigenerazione urbana, ora all’esame della commissione Ambiente del Senato, introduce infatti un maxi-fondo da 3,4 miliardi di euro destinato a trasformare vecchi edifici, recuperare aree dismesse e permettere ai Comuni di pianificare interventi che, per complessità e portata, non possono essere improvvisati nel giro di pochi mesi.

È una promessa di rinnovamento, ma anche un messaggio diretto ai residenti di quelle zone che da anni attendono una risposta: il cambiamento arriverà, e questa volta con coperture certe.

Il fondo decennale che finanzierà progettazione, demolizioni e nuove acquisizioni

La misura più rilevante del provvedimento è la creazione del Fondo nazionale per la rigenerazione urbana, che distribuirà circa 300 milioni di euro l’anno tra il 2026 e il 2037. Soldi che, come spiega il relatore Roberto Rosso, serviranno innanzitutto a sostenere l’intero processo di progettazione, un passaggio spesso sottovalutato ma che rappresenta una delle voci più onerose per i Comuni. Non si tratta soltanto di disegnare un nuovo quartiere, ma di pianificare attività che uniscono urbanistica, sicurezza strutturale, sostenibilità ambientale e adeguamento dei servizi.

Il fondo, però, non si ferma alla fase di studio. Le risorse potranno finanziare anche la demolizione delle vecchie strutture e l’acquisizione di immobili in aree ex commerciali o industriali, che potranno poi essere abbattuti e ricostruiti secondo standard moderni. È un passaggio cruciale, perché consente ai Comuni di intervenire dove il tessuto urbano è frammentato o degradato, aprendo la strada a operazioni che fino a oggi risultavano economicamente insostenibili.

Rigenerazione_urbana_–_notizialocale.it

Case da ricostruire e trasferimenti temporanei: cosa cambia per i residenti

Uno dei punti che più interessano i cittadini riguarda ciò che accadrà ai residenti delle case destinate alla demolizione. Il disegno di legge prevede la possibilità di finanziare anche i cosiddetti “traslochi temporanei”, ovvero lo spostamento degli abitanti durante i lavori di ricostruzione, con rientro negli alloggi nuovi una volta completati. Una misura che punta a evitare situazioni di precarietà abitativa, ma anche a garantire che i progetti di rigenerazione non restino bloccati a causa dell’impossibilità dei residenti di trovare sistemazioni alternative.

Secondo Rosso, la vera forza del provvedimento sta proprio nella programmazione: con risorse garantite per undici anni, i Comuni potranno finalmente progettare interventi complessi senza il timore che i fondi si esauriscano all’improvviso. Interventi che, nella migliore delle ipotesi, richiedono almeno tre o quattro anni solo per arrivare alla fase operativa. La legge punta quindi a superare la logica dei finanziamenti spot, sostituendola con un modello stabile e continuativo capace di ridisegnare interi quartieri e restituire qualità della vita ai cittadini.

Ora tocca al Parlamento completare l’esame del provvedimento. Se approvato, il piano di rigenerazione urbana aprirà una stagione di trasformazione profonda delle città italiane, offrendo agli enti locali strumenti finanziari e normativi per riscrivere il futuro delle nostre aree urbane e dare finalmente risposte a chi vive in edifici ormai non più adeguati.